domenica 2 febbraio 2020

… garantire le pari opportunità in partenza

… garantire le pari opportunità in partenza


Alla mia, tre le possibilità e nella scelta il destino.
Studiare.
Imparare un mestiere.
Seguire il padre.
Forse non a tutti e alcuni le vedevano scendere a due, oppure a una sola.
Ma nonostante ciò, si accettava e si delineava il proprio.
Niente moriva per abbandono, e il “progresso” stava.
Non è nostalgia, è ragionamento!
Il progresso soggettivo che trascinava quello oggettivo.
Il benessere una “progressione”, e non nel consumo e imposto, ma nelle disponibilità crescenti.
Per la figlia, nelle evitazioni culturali, lo studio, la moglie, il mestiere.
Più dignitoso crescerla e prepararla moglie.
In questa scelta la dote.
Le altre sempre degne e seguivano il censo.
Certo non tutto filava liscio come a scriverlo, ma in questo “schema destino” il compito, il ruolo e le responsabilità.
Il padre nel ruolo e la funzione, nella responsabilità il padre.
La mamma nel ruolo e la funzione, nell’obbedienza la responsabilità della madre.
Il figlio, la figlia nel ruolo la funzione e l’obbedienza.
Leggere bene le sfumature, perché il senso è in esse.
Lo Stato assente e occhiuto, generalmente nemico.
Meno sapeva, meglio era.
Il pubblico era la comunità, la piazza, il quartiere, le relazioni che non comprendevano il tutto, ma il “dicibile”.
Una pudicizia del sé che era morale nell’etica.
C’era ricchezza, c’era povertà, c’erano bisogni, c’era la vita che si dipanava nella consapevolezza d’essa.
Le speranze e i sogni sempre soggettivi e non per emulazioni.
Queste le storie le storie individuali che concorrevano a quella oggettiva e sempre ignorata.
Tra Macchiavelli e Guicciardini prevale il primo e la storia sarà solo quella del Principe.
Intrighi e battaglie e fuori quella effettuale.
Ancora oggi nonostante sia scienza che la Cultura è la Storia e non la sola narrazione del Potere politico, economico, finanziario eccetera.
Man mano e non sto qui a delineare i passaggi, l’uomo è stato sottoposto a spoliazione e deprivazione e ogni suo precipuo assunto dal Pubblico.
Il Disastro.
Privato, pubblico, morale, culturale, storico.
Ora?
Non la Restaurazione!
Neanche la Progressione come dogma!
Restituire il Destino all’Uomo.
Compito del Pubblico solo garantire le Pari Opportunità a Tutti e i propri inderogabili nel rispetto di ogni Diritto Positivo, Costituzionale, Umano.
Rimettere l’uomo nelle condizioni operative di riassumere in sé il proprio destino.
Abolire ope legis le prevaricazioni culturali del maschio sulla femmina.
Programmare la sua funzione pubblica attraverso l’Istruzione per tutti e gratuita.
Tante altre cose e non può una riflessione contenere tutto, ma l’essenziale “uscire fuori dal destino e il comportamento, l’azione di ogni singolo uomo”.
Governare nella libertà l’informazione che è la maggiore responsabile del disastro.
Quando la confusione disperde nel complesso la semplicità, il ritorno ad essa è d’obbligo.
 
Michele Cologna
San Severo, 16 gennaio 2020
09:01:20

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