lunedì 3 febbraio 2020

Domenica 17 novembre 2019, XXXIII del Tempo Ordinario

Domenica 17 novembre 2019, XXXIII del Tempo Ordinario

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Parola del Signore

Ogni ebreo non può sfuggire alla concezione sacra dell’uomo e in essa il fine.
Neanche Gesù sebbene rompa, distrugga della religione, della cultura ebraica ogni tabuizzazione.
Verrà la fine che ha in sé come fine il recupero del corrompimento del vivere.
Tutto è perituro e solo in Dio che è felicità il fine, la salvezza.
Questa visione non cozza con la sua grande opera di demolizione della struttura religiosa ebraica?
Sì!
Ma anche in due grandi uomini ebrei e affatto religiosi, Marx e Freud, è presente una rielaborazione simile del fine nella fine dell’uomo.
Il recupero della Felicità perduta.
Si può essere geni, innegabili Geni, ma la cultura che è la storia di ognuno segna indelebilmente.
Lasciamo i due Marx e Freud.
Gesù non aveva nell’Amore Assoluto trovato il solo riscontro valido per arrivare a Dio?
Nessun rito.
Preghiera ritualizzata o sacrificio.
Tempio e legge, sacerdote …
Alcuna Alleanza, a maggior ragione avendo in spregio la Circoncisione che ne è il Sigillo.
Il Battesimo.
E qui necessiterebbe un discorso più ampio, ma diciamo che Gesù , seppure non ci siano dati certi, abbia al battesimo ceduto per convincere i suoi discepoli, Pietro in testa che non ne voleva sapere, d’abbandonare il rito della circoncisione Sigillo dell’Alleanza.
Quindi, l’Uomo solo a Tu per Tu con Dio.
Dio è Amore.
L’Amore a stabilire il legame Filiale che non contempla altro.
Né un Dio vendicativo, né Legge a interpretare Dio, né Peccato Originale che non si conciliano affatto con l’Amore Assoluto di Dio.
Invece qui Dio non torna minaccioso e vendicativo attraverso la sua parola?
Non si riafferma la punizione e l’obbedienza a una volontà trascendente a salvare e non l’Amore a realizzare?
Poi le parole: “Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.”
Negano queste quanto in precedenza affermato e riportano al Pensiero di Gesù.
Solo nell’Amore e per l’Amore salverete la vostra vita.
“La vostra vita”.

***
Amiche e amici, lettori,
ho sospeso il giudizio perché appartiene a voi e non a me.
Il mio commento al Vangelo non si propone altro al di fuori di quel quid che mi ha sempre affascinato su Gesù uomo e non Cristo.
Quello che gli altri in suo nome hanno teorizzato e usato occultando il vero della sua parola.
Gesù/Uomo è una delle Figure più belle e significative del Genere Umano e non necessitava di diventare Cristo per esplicarne la forza.
“Uomo dato in pasto per la salvezza.”
Che miseria!
Gesù propone l’Amore degli uomini a “Sostanza” di Dio e nell’Amore ogni finalità.
Non pone alcunché fuori dall’Uomo, neanche la Morte.
Non c’è Trascendenza alcuna nel suo curriculum vitae.
E la Morte è dell’uomo la sconfitta senza rimedio.

***
Ho notato alcuni commenti a rivalersi per …
Con molta umiltà vi dico che non c’è in me voglia di proselitismo alcuno, né altro fine.
Di più, io aderisco a questo che man mano vado consolidando nella parola?
No, amici miei!
Ho dichiarato tante volte che noi siamo la nostra storia e in questa la cultura.
Non riesco a tirarmene fuori pur mettendola continuamente in discussione.
Sono infarcito della miseria dell’uomo e se Gesù fosse vivo lo seguirei nella parola autentica?
No!
Lotterei forse, il suo radicalismo visionario che è fascinoso, ma spregiudicato nell’essenza.
Amo i ruoli stratificatisi nel Tempo, storia dell’uomo, e mai rinnegherei il padre e la madre nella tradizione.
Gesù ha questa Forza: “Azzerare Tutto”.
Partire nuovi in tutto.
Con lui si ha la nascita dell’Uomo Nuovo.
Hic Rhodus, hic salta!
Qui è l’Uomo Nuovo e non nell’Aldilà.
Poteva trovare seguaci a vostro giudizio?
No!
La nostra sconfitta e la sua di uomo visionario.
Operazione deprecabile avere portato l’uomo agli altari?
No!
Solo nella chiarezza e non nel nascondimento e omissione.
La consapevolezza dell’Uomo, può portare l’uomo a migliorarsi e non nella salvezza della Trascendenza che è l’incapacità dell’uomo ad essere uomo.
Il mio messaggio solo in questo, amiche e amici, lettori.
Alcuna professione di ateismo, agnosticismo, proselitismo.
C’è tanta roba e meglio detta e scritta a legarvi.

Michele Cologna
San Severo, sabato 16 novembre 2019
07:31:30

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