lunedì 3 febbraio 2020

Domenica 10 novembre 2019, XXXII del Tempo Ordinario

Domenica 10 novembre 2019, XXXII del Tempo Ordinario

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Parola del Signore.

Voglio essere molto chiaro nell’esprimere il mio pensiero anche a costo di ferire.
Gesù è contro ogni tabuizzazione è l’ebraismo ne è colmo in ogni azione e pensiero della vita concreta.
Di più, il pensiero dell’Ebreo si ferma nell’azione.
Mai va nella sublimazione d’esso perché non è dato dalla propria cultura.
Era Legge che la vedova sposasse il fratello del marito perché la stirpe era il frutto che Dio dava a quella particolare Alleanza.
Come Popolo in generale, come discendenza in tutte le forme particolari.
Nella discendenza stava il Giudizio di Dio verso il singolo, la famiglia, la stirpe.
I sadducei, aristocratici delle più antiche famiglie, praticavano un giudaismo illuminato e in virtù di questo collaborarono con il potere romano.
Vennero sterminati dalle lotte intestine del giudaismo.
I sopravvissuti alla guerra civile giudaica, vero sterminio, si rifugiarono nell’Ellade e qui si convertirono al cristianesimo.
Stiamo parlando del primo secolo d. C. e con la conversione al cristianesimo ne abbracciano la Fede e quindi la Resurrezione.
Tutti, ma proprio tutti sappiamo che la Resurrezione non è pensiero di Gesù, ma di San Paolo che adduce la cultura ellenica in esso.
Abbiamo detto altre volte che Gesù non viene compreso appieno dai Discepoli e anche dagli Evangelisti, ma qui siamo proprio a una domanda che, per tempi storici, non è stata rivolta a Gesù.
La risposta attribuita a Gesù non può essere sua.
Gesù mai ha parlato della Resurrezione dei morti.
Allora?
C’è mala fede e inganno negli Evangelisti?
No!
C’è solo una scrittura postuma dei Vangeli e in essi il tutto elaborato per strutturare una dottrina quella Cristiana che si è servita anche delle parole del Nazareno volgendole al proprio uso.
Non possiamo trascurare le lotte dei primi secoli del Cristianesimo sulle varie interpretazioni del Salvatore.
Ma Gesù si pensava davvero il Salvatore?
No, amici miei!
La sua Vita e la sua Parola verrebbero cancellate, distrutte in un solo attimo.
Gli ebrei aspettano il Salvatore nel Messia e forse per qualche tempo abbiano davvero sperato, pensato che Gesù lo fosse.
Ma dobbiamo tutti sapere che la salvezza dell’ebreo non è in un mondo ultraterreno, è qui sulla terra.
Gesù non parla mai di morte e la trascura.
La Vita!
La Vita è Soggetto e Oggetto dell’Amore e in essa e solo in essa si esplica l’Immanenza.
Dio è la Vita!
La Morte è della Salvezza della Carne che è Pensiero umano che vuole resisterle nella Trascendenza.
Gesù con la Parola, la Vita e il Gesto, nega la Trascendenza che è solo ed esclusivamente della Potenza dell’uomo che nel Potere e nel Governo di Sé si fa Dio.
Poteva pensare alla morte e alla resurrezione da essa?
No, no e ancora no!
Essa non ha mai sfiorato il pensiero di Gesù.
La morte è la sconfitta della vita e solo la Vita è dell’Amore.

Michele Cologna
San Severo, sabato 9 novembre 2019
08:48:10

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