lunedì 3 febbraio 2020

L’Uomo e il Suddito

L’Uomo e il Suddito

Non aderisco mai totalmente a ciò che penso.
Detta così potrei indurre qualcuno, o qualche leggero di testa a ironizzare.
In quell’ironia, in quel sorrisetto di compatimento, la differenza.
Quella che diversifica l’Uomo dal Suddito.
Perché suddito non è solo chi ha un sovrano in carne ed ossa a dominarlo, ma anche il proprio pensiero quando d’esso manca il necessario dubbio.
Si sceglie nella vita sempre.
Ci sono scelte fondamentali delle quali si può affermare appartengano più al contesto e al vissuto d’esso, che al soggetto nella propria storia in cammino.
Altre, frutto della propria elaborazione e collocazione volontaria del proprio sé nella libertà d’ogni studio e condizionamento.
Per esempio stare a Destra, oppure camminare a Sinistra.
Attenzione ai verbi!
Io ho deciso di percorrere la Sinistra perché da sempre ho scelto la “ragione” al “dogma”.
La mia strada Maestra è la Ragione che in quanto tale, mai allontana da sé ogni manifestazione della realtà e dello scibile umano.
E in questa il dubbio sempre.
Che non è una civetteria intellettuale, ma è la continua messa in discussione di sé e del mondo, della vita.
In questo percorso non ci si può permettere la sosta e l’abbandono al DATO.
Studio e lavoro, nessuna prevenzione nel giudizio.
Lotta perenne alla coerenza che della ragione è la malattia.
Perché la ragione intellige, la coerenza aderisce è trova riscontro nella logica in sé fallace essendo studio apodittico e non semantico.


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