mercoledì 5 febbraio 2020

Domenica 11 agosto 2019, XIX del Tempo Ordinario

Domenica 11 agosto 2019, XIX del Tempo Ordinario

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno.
Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.
Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!
Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».
Parola del Signore.

Forse la Parola che si nutre del vero della realtà non ha in sé che quella bugia cangiante all’osservanza d’essa.
Usiamo il vero per metafora del possibile e diamo a esso quella patina di bugia dell’occhio.
Un regno del possibile emulo del vero bugiardo della vita?
No!
No, se il possibile fosse riflesso del vero, il vero sarebbe lo specchio che ne diffonde immagine e senso.
La Potenza non è la Forma e questa nell’infinito esprime la Potenza e la Forza.
La Parola è, ma nell’essere è il già compreso, il visto, lo sperimentato che in essa s’esprime.
E non è Dio.
Il Quale sta in essa in Potenza e non in Atto.
Dio mediocre e umano sarebbe nella venerazione e la bestemmia.
Dovremmo così fermare la Parola e affermare il muto silenzio e in esso scrutarne il possibile.
Non arriveremmo mai a Dio, ma non lo confonderemmo mai con il possibile dell’umano.
La Parola un percorso già sapendo che d’esso non ci sarà fine.
Fatica inutile.
Sisifo non si ferma.
Non può fermarsi.
In questa impossibilità alla fine la ricerca.
L’Uomo ha Dio dentro ed è affermazione innegabile che ne giustifica la ricerca e la negazione.
E l’Uomo da sempre Questi a lui ha somigliato.
Più nel proponimento delle azioni che nella sostanza dell’essere.
L’Uomo che l’uomo crocefigge comprende.
E nell’Amore trova la discendenza e l’emulazione, usa la Parola che il tempo gli consegna.
Insufficiente.
Sa, è consapevole del Sacro che l’abita e la Potenza, ha disponibile l’Atto del concreto e formula.
Bene fa il servo a vigilare.
Ma il Padre non ha generato per essere servito.
Per essere compreso e trasmettere nel Figlio il proprio gene che solo nell’Amore esplica il Sé.
Non andrò oltre nell’insufficiente parola.
Spero, però, che molta sufficiente arroganza imbellettata di suoni alti, che non è mai oltre la stupidità della parola, pur ivi residente, ponga nel Possibile l’attenzione e lo stantio l’offra ai “porci”.
Grazie, grazie, grazie a tutti, amiche, amici e lettori.

Michele Cologna
San Severo, sabato 10 agosto 2019
07:52:20

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