domenica 2 febbraio 2020

Il party malato

Il party malato

Preparamene quaranta.
Così la suocera al genero che non nella promessa “conosceva” la figlia.
Solo nella copula che unisce l’attimo.
Si doveva festeggiare il compleanno della propria, fiera del compagno spacciatore.
Agli invitati il divertimento malato, a base di “coca”.
E non si capisce per un’orgia collettiva o cosa.
Ma sono solo io ignorante e non comprendo ciò che forse ad altri è esplicito.
Qualche giorno dopo, quel pusher, meglio in italiano, fetido spacciatore, consegnava la pistola all’assassino del proprio amico e compagno se non di bisbocce, simpatizzante nel guadagno.
Questo fin’ora, gli sviluppi a dopo.
L’indecenza spingerebbe a storcere il naso.
In fin dei conti è un mondo che non mi, non ci tange.
E invece …
Il padre, il figlio, lo spirito santo e/o non.
Generò il padre.
Nacque e crebbe il figlio.
La potenza del figlio al padre e fu spirito.
Questo fu, è, sarà il dato nei secoli dei secoli.
La Piramide strutturata è immodificabile.
Perché?
Ometto le tappe e accedo alla conclusione, “La specie sparisce, ma mai regredisce”.
E in questa piramide piaccia o non piaccia sta l’uomo.
E l’uomo fino a quando esisterà evolverà in essa sempre.
E l’evoluzione sta nel giorno che stratifica storie nella cultura.
Ogni battito concorre e l’insieme non è il mio singolo che è storia trascurabile, ma quella “merda” che festeggia il compleanno a base di droga che non è una ragazzata, ma il proposito di una madre.
Lo spirito santo o non che si eleva al padre è questo.
Il trascendente che nel ritorno fa credo e religione.
Anche quello di un governo che non si schiera in assenza d’etica.
E l’etica ha riposto il sentire, come quello schifoso pusher nel denaro.
Il denaro rende lecito anche l’assassinio.
E non si ammazza solo con la pistola, di più con le parole.
Le parole malate che nel “party drogato” del giorno ammuinano il senso.
Potrei fare i nomi, perché i nomi sono la cosa.
Ma le tifoserie scervellate s’impiccherebbero al suono e non al senso.
A voi farli o non farli, comprendere.


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