domenica 2 febbraio 2020

Quando ...

Quando …

Le sconfitte come le incomprensioni mi piegano.
Poi ci vuole tempo per rialzarmi.
Un’altra donna è stata assassinata e incinta del figlio del suo assassino.
Ma chi è questo Mostro che si crede Dio?
È il Figlio di una Donna.
Meditate, Donne tutte!
Anche quelle che in piazza contro la violenza sulle donne ora.
Adesso che nella protesta vi celebrate.
Ho scritto tanto, forse troppo sull’argomento e avrò certo stancato.
Ma l’ho gridato al vento che bisogna uccidere il maschio.
Solo la sua morte salverà l’Uomo.
Tu Uomo e tu Donna, voi Coppia, del Mostro ne siete gli artefici.
Inconsapevoli creatori e poi mallevadori.
Nella differente permissività riflesso condizionato di una cultura dell’apartheid del sempre.
Il Genere.
Quello che fa sorridere perché maschio, è fa punire perché femmina, è l’humus del Mostro.
Le calde braccia della mamma a difenderlo e il sorriso del padre orgoglioso.

***
Scrivevo ieri per incomprensione con alcune donne amiche e mi metto alla ricerca su Facebook di una mia nota del marzo 2011, attinente all’argomento.
Non la trovo e chiedo a mia figlia Pamela.
Lei ci riesce ma il risultato è, “Questa pagina non è disponibile”.
Ecco il link:
(http://www.facebook.com/note.php…).
Significa che è stata rimossa, e non avendo io operato, essa è stata segnalata.
Una nota condivisa da tutti e in particolar modo da blog femminili.
Uno, (https://panoramadonna.blogspot.com/…/quando-michele-cologna…).
Tanti commenti preziosi, anche di dissenso, scomparsi.
Inghiottiti dall’ignoranza e l’invidia becera.
Ripubblico

Quando …
Quando cesserai di generarlo, donna?!
Comporlo maschio?
No!
Non puoi proteggerlo figlio, nasconderlo compagno e definirlo assassino del fratello, poi!
Solo dopo.
Fin dai primi vagiti, egli si mostra prepotente e tu sorridi affettuosa.
Orgogliosa del suo impeto e dell’arroganza compiaciuta.
È maschio, affermi tu e si pavoneggia il padre!
Perdoni, sorridi, giustifichi e non vuoi crederci che il mostro l’hai nutrito tu.
Ha succhiato dalle tue mammelle latte.
Egli stupra altra mamma e tu la pensi puttana.
E la figlia?
La sorella e qualsiasi femmina gli sfiora il cammino?
Ancora tu credi alla provocazione.
Pensi che la figlia non sia immune da colpe se il padre, sempre morigerato, l’abbia messo gli occhi addosso.
Davvero credi che si trovava lì per caso a spiare la figlia?!
“È stato un raptus, egli è figlio buono”, vai affermando.
Ma la sua mano già grondante sangue, sporca altre vite.
Finalmente piangi, ma non contrita alzi lai.
“Me l’hanno rovinato!”, la tua difesa.
Scordi, mamma, di quel figlio le prepotenze!
Non ricordi, moglie, di quel marito il dominio!
Sottovaluti, donna - sua compagna di vita -, a giustifica, la subdola predicazione di debolezza.
Non vuoi vedere che della bestia ha tutte le teste, che tu giorno dopo giorno hai occultato sperando.
Egli ora s’attesta predestinato, affermando diversità naturali di divinità intrise, e tu non contrita, ti dichiari colpevole di fallita comprensione.
Il cerchio chiude e nella fatalità giace il destino.

Michele Cologna
(inedita San Severo, 19/03/2011 9.46.06)

Ps
questo il link
(https://www.facebook.com/notes/michele-cologna/quando/10150129532347480/) della pubblicazione senza tag.
Poiché l’esercizio dei più era segnalarmi a FB, mi creavo la nota di scorta.
È tornata utile sebbene nessuno potrà risarcire alcuno per la perdita dei commenti .

Michele Cologna
San Severo, domenica 24 novembre 2019
08:03:08

https://www.facebook.com/michele.cologna/posts/10220561451497305

https://www.facebook.com/michele.cologna

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