domenica 2 febbraio 2020

Domenica 23 novembre 2019, XXXIV del Tempo Ordinario

Domenica 23 novembre 2019, XXXIV del Tempo Ordinario

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».
Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

Parola del Signore

Questo passo del Vangelo è la sconfitta dell’Uomo.
Il Partigiano dell’Amore sacrificato dalla Legge che non voleva cambiare con la Forza.
Neanche con la Potenza, perché il suo regno era solo l’Amore e non quello traslato, ma immediato del fratello che non aveva appartenenza e razza, ma somiglianza umana.
Solo somiglianza umana.
Il Regno.
Solo uomini miseri potevano pensare a Gesù regnante.
Egli era “venuto”, cioè al mondo, per distruggere ogni regno basato sulla Potenza e la Forza, la Legge.
Solo l’Amore che non necessita d’eserciti e leggi.
Custodi.
È deriso da tutti, i Custodi in prima fila.
Gli stessi Custodi che opereranno il Tradimento, l’Unico Vero Tradimento.
Portarlo a quell’Altare contro il quale ha predicato e speso la Vita.
Il momento in cui comprende sulla Croce tutto ciò è quello che gli fa invocare l’Abbandono.
Ma il Vero è superiore a ogni falsità e apre la porta alla possibilità.
Questa: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno»!
Entrambi già stavano, l’Uno accanto all’Altro avvolti dallo stesso Destino.
L’Amore.
Tutti dovremmo piangere l’Uomo.
Quell’Uomo siamo noi stessi che crocifiggiamo alla Bugia di una verità Potente.
Verità che nella Forza portata agli altari, annulla l’Assoluto.
L’Amore.
La bestemmia nel rito: “Tuo è il regno, tua la potenza, tua la gloria nei secoli”.
Sconfitta senza appello e perdonate l’accostamento forte che segue per capirne la mia.
La mia e di alcun altro.
Il Sindaco Leghista che vuole dare la cittadinanza a Liliana Segre.
Ma per fortuna lei è ancora viva e nell’Amore esprime tutto il suo dolore: Donna che alcun altare può e deve celebrare.
Contenere.

Michele Cologna
San Severo, sabato 23 novembre 2019
09:32:40

ps
Facebook mette una “copertina” alla foto, potrebbe mostrare atti violenti.
Non è violento il carnefice, è violenta l’immagine della Vittima.
Cosa è cambiato nel Mondo?

https://www.facebook.com/michele.cologna/posts/10220551784535637

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