sabato 22 febbraio 2020

Domenica 23 febbraio 2020, VII del Tempo Ordinario (anno A)


Domenica 23 febbraio 2020, VII del Tempo Ordinario (anno A)


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

Parola del Signore

Ha lavorato per qualche tempo nella mia campagna un marocchino.
A ogni sua affermazione non era estranea l’invocazione a Dio.
Premetteva Dio non solo al pensiero, ma all’azione.
Mi convinsi che era un uomo pio.
Fortemente credente e morigerato.
Man mano che cresceva la confidenza si rivelava.
Un ragazzo sfortunato.
Fatta eccezione dei genitori, tutti gli avevano fatto del male e abusato della sua bontà.
Alcune volte anche il padre che perdonava.
La moglie anche dalla quale era separato e non gli lasciava vedere la figlioletta.
Piangeva e mi supplicava di aiutarlo.
Mi attivai in tutti i sensi e in maniera implicita sempre, qualche volta esplicita, venne fuori l’essenza di questo uomo.
Bugiardo e crudele, fedifrago e turlupinatore.
Spergiuro.
Potrei continuare, ma penso che abbia delineato il personaggio.
Un solo pregio, era gran lavoratore e sul lavoro sincero.
Il resto dell’uomo non deprecabile, ma stomachevole e da tenere alla larga.
Tutta la mia passione a fargli comprendere l’etica del comportamento, un fallimento.
Mi stancai e seppur mantenendo il contatto, nessun rapporto più.
Perché questo mio?
Fu impossibile far comprendere al mio “amico” che Dio non è una molla da meglio tirare dove ti abbisogna.
Ma egli aveva frequentato la scuola coranica e trovava sempre la giustificazione del Profeta.
E queste erano le sue guide cangianti e non il diritto.
Il diritto l’aveva e l’ha in spregio, fan sfegatato del nostro innominabile Matteo Salvini e sentire, sentite, di Vittorio Sgarbi.
Due indecenze etiche e morali.
La religione sta alla morale, all’etica delle responsabilità, alla vita civile e temporale, come il cane sta al gatto.
I piani vanno scissi perché camminano differenze non riconducibili a uno.
Per il temporale il Diritto, per il governo dell’etica, della morale la Religione, poi ad libitum.
Certo inconcepibile per la cultura giudaica che non operava divisioni tra il temporale e lo spirituale.
Il mio “amico”.
Altro è l’innovazione della quale Gesù è portatore, l’Amore.
Questo può entrare e non in maniera ideologica nel Diritto, ma il piano sul quale deve necessariamente operare è quello morale ed etico.

Michele Cologna
San Severo, sabato 22 febbraio 2020
09:22:11




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