domenica 2 febbraio 2020

Lettera aperta a Maltese Bruno

Lettera aperta a Maltese Bruno

Bruno,
questo passato a cui ti richiami è morto, e chiunque avanti d’esso, si soffermi in preghiera, ne irrora solo di lacrime la bara.
Ragionamenti e rimembranze di “cose” morte.
Morte, amico mio e per sempre.
La nostalgia non porta in vita alcuno.
Con terrore comprendo che d’esso si debba celebrare quel funerale che da tempo necessità.
L’antropologia dell’uomo veloce, tecnologico, progressivo ha bloccato il pensiero a cui non riesce più a stare dietro e consuma l’azione.
L’azione non è programma, ma solo del giorno.
E il giorno non è suo.
Questi è demandato al leader, d’ogni cultura privo ma grande manipolatore.
E non per capacità ma per disponibilità di denaro che gli perviene in soccorso dal Nuovo Dio senza Storia.
Grumo di tecnologia asservita al profitto unico fine.
L’Uomo depotenziato e deprivato al servizio.
E l’ordine del giorno e il “giorno presente” nell’interpretazione non del popolo che un minus manipolabile sempre, ma del leader che ne interpreta azione e necessità, priorità e bisogni.
Si potrebbe affermare, bene!
Finalmente l’azione è immediata e non mediata da una classe politica litigiosa e incapace.
E qui casca l’asino, amico mio.
Tutta la classe politica è referenziale a sé, e risponde a chi la mantiene.
La sintesi domina.
Il denaro detiene la tecnologia che crea i bisogni.
La tecnologia annichilisce il popolo nelle priorità dettando le proprie.
Il politico obbedisce nel governo del giorno che si nutre delle necessità indotte.
Perfetto.
L’Immediato è Dio nella trinità del Denaro, il Profitto, i Bisogni.
Chiesa la politica.
Sacerdoti i politici.
Luigi Di Maio è il sacerdote che può diventare papa e quindi immortalarsi.
Avido di potere, acefalo e incompetente, servo.
Abile nel far passare il servizio che rende al proprio Dio come necessità e bisogno del popolo.
Si dirà è più abile Salvini, visto i sondaggi.
Invece no!
Salvini risponde a un revanscismo stantio e ammuffito.
È solo fetore di passato.
Però tra le due disgrazie Di Maio e Salvini, il pericolo ormai realtà, è Di Maio.
Servo senza speranza e disumano al servizio di una piattaforma che è il 1984 realizzato.


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