lunedì 3 febbraio 2020

L’esperienza e il senso

L’esperienza e il senso

Avrà un senso l’esperienza personale che ognuno di noi vivendo acquisisce e consuma?
L’ho scritto e affermato tante volte.
Lo faccio ancora.
Ho aderito al PCI non perché fossi ideologicamente comunista, solo perché in quel partito riscontravo il rispetto se non totale, molto più di tutti gli altri partiti sulla piazza, dello Stato di Diritto.
L’assurdo, un partito ideologico più degli altri, il più rispettoso del Diritto Positivo che è dottrina che si fonda sul vissuto della vita.
Il concreto dell’esistere.
Diciamo che la costellazione politica di quel tempo annoverava uomini veri.
I massimi esponenti, o quelli che io ritenevo tali?
Inizio da Aldo Moro, Enrico Berlinguer, Ugo La Malfa, Pietro Ingrao, Giorgio Amendola …
La memoria riscontra tanti, tanti nomi e tutti degni d’essere qui richiamati.
Gli intellettuali impegnati e sono una “Piazza” di senso politico, civile, culturale.
Quello che mi stupiva come si potessero “lottare” tra di loro e non collaborare per il Bene del Paese.
Giovane non lo comprendevo.
Mi sembravano discussioni di lana caprina e pretestuosi al fine.
Specialmente tra i nomi citati.
La memoria non è mai un quid, essa è!
Di Ugo La Malfa condividevo anche il respiro, poi il fascino di Berlinguer e la sua intelligenza viva, la passione devota di Moro che ben conoscevo studiando sui suoi testi.
Pietro Ingrao e Giorgio Amendola e nella diversità, la differenza: Bellezza d’ingenua, plastica Etica.
Berlinguer era il più coerente tra la parola e l’azione e m’irritavo quando gli facevano le pulci sull’abiura del Comunismo e non c’era risposta chiara.
Quel centellinare goccia a goccia ammissioni che non costavano un “tanto” affermare vere.
Il Comunismo si macchiava di tutto ciò che gli veniva attribuito e l’URSS era Potenza Canaglia.
I comunisti italiani cosa avevano da spartire con costoro?
Palmiro Togliatti e la sua doppiezza che riscontravo nella mia ingenuità giovanile, perché lo si difendeva e si negava la verità?
Incomprensibile!
Invece compresi pienamente e non purtroppo sui libri di storia, dandomi dell’ingenuo cretino, quando iniziò a muoversi la Polonia.
Non ci fu presa di posizione tranciante e la cosa più decente del panorama comunista, “Ma cosa vogliono questi polacchi”.
E ogni espressione infamante su Papa Wojtyla.
Non rinnovai più la tessera a quel partito e iniziò la mia ascesa critica e la mia “disgrazia” politica.
Compresi a mie spese che quell’abiura era condizione necessaria per annoverare quel partito tra gli altri e dargli la patente di democratico.
Il PCI, sebbene la sua Storia fosse ineccepibile: lotta al Fascismo e la Resistenza, non era spendibile per una Democrazia matura e liberale.
Quale quella italiana.
Capite, amiche e amici, lettori tutti?
Questa Destra/Destra italiana non è spendibile per la Nostra Democrazia.
Ne abbiamo avuto i primi assaggi nel governo Di Maio/Salvini.
Un governo Salvini, Meloni, Berlusconi è vendere il Paese al Diavolo del Disastro.
E l’abiura Matteo Salvini non può pronunciarla.
Sarebbe la condanna all’inconsistenza.
Matteo Salvini e la Destra italiana hanno per destino il Fascismo, l’Antisemitismo, il Razzismo, l’Intolleranza.

Michele Cologna
San Severo, giovedì 14 novembre 2019
07:16:17

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