martedì 4 febbraio 2020

Domenica 8 settembre 2019, XXIII del Tempo Ordinario

Domenica 8 settembre 2019, XXIII del Tempo Ordinario

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».
Parola del Signore

Ci viene incontro a comprendere questo passo la domanda, “Quale uomo può conoscere il volere di Dio?”.
Così dal Libro della Sapienza.
E arriva subito a integrare questa l’altra, forse di nessuna sapienza: ha una propria volontà Dio?
Se sì, è conoscibile?
Ecco il bivio di fronte al quale si trova Gesù e ogni uomo.
Ha studiato molto Gesù e ha compreso l’indifendibile della Legge.
Sotto tutti i punti di vista, ma per quella essenziale che alcun uomo può conoscere il volere di Dio.
Alcuno!
Né lui, né altri.
La riflessione e la strada.
L’unica possibilità per l’uomo d’avvicinarsi a Dio, la Discendenza.
L’Uomo è Figlio di Dio.
Dio è Padre che ha generato per Amore.
E come nessun Padre genera per un fine, ma solo per Amore, così Dio.
Allora?
Hanno senso le parole degli uomini per quanto saggi e ispirati?
Hanno validità tale da condizionare il vivere per regolamentarlo tramite interpreti?
Ogni cosa degli uomini è degli uomini e non di Dio.
La Legge è degli uomini.
I libri tutti sono scritti da scriba – dotto ebreo – seguace del farisaismo.
La Bibbia, il Vecchio Testamento non sfuggono, sono degli uomini e non raggiungono l’Irraggiungibile.
Cosa non è degli uomini?
L’Amore!
Questo meraviglioso “comandamento” è insito nella vita tout court.
Ogni essere sulla Terra genera per Amore.
Per istinto o per sapienza, genera per Amore.
Dio allora è Amore perché altro non potrebbe per incomunicabilità e incomprensione.
Impossibilità di conoscenza.
Egli, Gesù, ha compreso questo e da Figlio e non per copula, ma per discendenza, parla.
Ammonisce.
Nell’Amore esprime il volere del Padre Nostro.
È di difficile comprensione il testo?
È terribile e minaccioso?
È rivoluzionario?
È tutto e niente, perché l’Amore è.
L’Aseità di Dio è l’Amore.
Chi è capace “mi segua”.

Michele Cologna
San Severo, domenica 8 settembre 2019
08:39:21

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