lunedì 3 febbraio 2020

Domenica 20 ottobre 2019, XXIX del Tempo Ordinario

Domenica 20 ottobre 2019, XXIX del Tempo Ordinario

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Parola del Signore

La legge di Natura.
Quella degli uomini.
L’una data e immutabile, l’altra che della forza nutre la prepotenza e l’esclusione.
Pari negli effetti: gli ultimi, i più deboli pagano il tributo al più forte.
Il debole o si piega e nella concessione pietosa obbedisce stando, oppure viene schiacciato.
Due poteri che non lasciano spazio se non nell’obbedienza totale.
Il Potere degli uomini s’è sempre nutrito della legge di Natura e su l’Esclusione d’essa, la Forza propria che nell’Esclusione trova la ragione e in esse ha esercitato la Tirannia.
Il Dio degli Eserciti e del Patto a supporto.
Dio è sempre dalla parte dei Forti, del Potere, del Sacrificio.
Della Parola che nell’obbedienza cieca trova il Senso.
Questo è il dato in cui il Nazareno venendo al mondo si trova a vivere.
Opprimente nei particolari del vivere quotidiano, ingiusto nei privilegi e nel potere arbitrario.
Una Legge Vendicativa e del Taglione che si nutriva dell’Autorità di Dio e dell’arbitrio farisaico e rabbinico.
Un inferno in terra che non dava refrigerio neanche nei vincoli parentali ancor più vessatori.
Questo è il contesto e il ragazzo che crescendo matura il proposito della distruzione d’esso.
Poi …
L’Uomo non violento, il Maestro - esoterico ed essoterico - che trova la ragione, l’unica possibile nel Dio dell’Amore.
***
Premessa necessaria e che dovrebbe essere riportata sempre prima della lettura di ogni passo del Vangelo.
Ci aiuterebbe a comprendere Gesù in tutte le sue esternazioni e azioni.
Gesti simbolici che minano il mondo ebraico nelle fondamenta.
***
Gesù invita a pregare, anch’Egli si reca a pregare ma non nel Tempio, nell’Orto degli Ulivi.
Perché?
Il Nazareno predica e vuole l’annientamento del rito e la preghiera rituale.
La preghiera è tale se sgorga dal cuore e non dalla formula e il contesto.
L’Uomo è la Chiesa, il Tempio di Dio e solo nell’intimità d’esso ha senso la preghiera.
E sarà grande dolore e il ripensamento dell’incomprensione della sua Parola da parte dei discepoli quando tornando li trova dormienti.
Ma veniamo alla parabola del passo odierno.
La necessità di pregare e non per spingere Dio all’ascolto, ma un allenamento.
Un esercizio continuo nell’Amore di Dio per incidere, cambiare l’uomo affinché nell’Amore compia se stesso e la Giustizia.
Perché la Giustizia dell’Uomo Gesù non ha altro posto se non sulla Terra e nella consapevolezza.
Se l’uomo fa questo: “il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra”.
Capite?
Prepara il terreno al Figlio.
Coloro che seguiranno e non dovranno più vivere in un Mondo così deturpato dalla violenza del Potere in tutte le sue sfaccettature.
Il Potere della Parola bugiarda della Legge, degli uomini ad interpretarla, della temporaneità vessatoria in nome di Dio.
L’Uomo e Dio e alcun intermediario in parola e opera.
La Giustizia che nell’Amore realizza il Senso e non del dopo.
Dell’Immediato della Vita che è nemica e inconciliabile con la Morte.
Il Premio è vivere nella Grazia e la Serenità, nella Gioia dell’Amore questa vita.
Oltre il Terreno per il Nazareno non c’è Niente.
Il Nulla.
Che Rivoluzione!
Non c’è stato Uomo tanto Radicale e Tranciante nei confronti di ogni Potere dall’Inizio fino all’oggi nella Storia dell’Uomo.
Grazie, grazie, grazie a tutti, amiche, amici e lettori.

Michele Cologna
San Severo, venerdì 18 ottobre 2019
18:44:39

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