domenica 2 febbraio 2020

Domenica 19 gennaio 2020, II del Tempo Ordinario (anno A)

Domenica 19 gennaio 2020, II del Tempo Ordinario (anno A)


+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
Parola del Signore

Giovanni riconosce in Gesù il Messia, l’Inviato e lo incorona “Agnello di Dio”.
Colui che verrà dato in Olocausto a Dio.
Il Dio della Bibbia.
Bisogna placare l’ira di Dio perché l’uomo ha peccato contro di Lui.
Ha trasgredito il Patto e non come singolo uomo, ma come Popolo.
Israele deve ricuperare l’appellativo di “Popolo Eletto”.
Gesù è della stessa opinione?
No, no e poi ancora no!
Gesù ritiene il Dio della Bibbia un Dio perverso.
Un Dio distaccato e indifferente.
Potente e Tiranno verso l’Uomo.
Tutta la Legge a interpretare la volontà di Dio, su cui Israele ha fondato la sua storia e la propria cultura che nell’ebreo coincidono, è un abuso, un abominio contro e sull’uomo.
Dio non può essere quello del Vecchio Testamento, ma se è, Egli è altro.
Risolve questa lacerante contraddizione e non solo in sé, ma nell’evidenza di una condizione non più sostenibile di un Popolo abusato e discriminato, di uomini deprivati e donne evitate, offesi da Dio e i suoi Sacerdoti.
Dio è Altro!
Quell’Altro non bisogna cercarlo in leggi e codicilli, in supremazie di potere e governo, ma solo nell’Uomo che ha in sé la Potenza suprema, superiore a ogni parola umana, l’AMORE.
Dio, quindi, senza alcuna mediazione di potere, governo, preghiere e sacerdozio, E’ in ogni Uomo e ne esprime la Presenza nell’ Amore.
Giovanni, invece.
Nella continuità del Vecchio Testamento, vede in Gesù il Messia riportato dalle scritture e principalmente Desiderio e Prefigurazione del Popolo Ebreo che in Lui aspetta la salvezza dal Peccato.
Niente va bene, funziona anche per Giovanni che nel disastro esistente, vede la Punizione Divina.
La stessa Realtà, la stessa Fonte, le medesime Origini, uguale percezione del Disastro, diverse le Soluzioni.
Però le forze si possono unire per condurre la “lotta” del cambiamento, non nella fisicità di Giuda Iscariota, ma nella diffusione della Parola non più Potente per Gesù, ma potentissima per Giovanni.
Insieme quindi.
Un compromesso seppure non esplicito in parole, ma significativo e significante nel gesto.
E Gesù nel gesto ha condotto tutta la sua Vita e l’Opera in un contesto avverso.
Una cultura rigidissima tanto da non essere compreso dalla stessa Mamma, Maria e da suo Padre, Giuseppe e dai Discepoli.
Omettiamo i Fratelli, anche se dei sei uno solo lo comprende e segue.
Questo è storicamente e molto sommariamente per fonti e, in maniera particolare, per la provvisorietà di uno scritto a commento.
Detto ciò, in altre circostanze ho parlato del tradimento operato dalla Chiesa contro Gesù per averne modificato Storia, Forma ed Essenza.
Ecco correggo il termine perché parte della sua Essenza la Chiesa l’ha inglobata e tuttora.
La centralità dell’Uomo nella sua struttura Monarchica e Assoluta.
È vero quello che Essa vanta come unicità nel campo delle religioni strutturate, la cura dell’Uomo.
Ma lo costringe servo della Parola Potente e Trascendente che il Nazareno aborre.
Michele Cologna

San Severo, venerdì 17 gennaio 2020
08:31:39

Post scriptum
Ho affermato appena qualche settimana fa che non avrei commentato più il Vangelo per mancata appartenenza.
Io estraneo.
Non è così!
Se anche privo di fede, il Vangelo mi appartiene per cultura.
E poiché la cultura è la nostra storia, Esso è parte di me.
Continuerò nella libertà e nella speranza d’essere utile a qualcuno.
A me stesso certo e tanto.
Grazie, grazie, grazie a tutti, amicizie e non, ai lettori tutti.

https://www.facebook.com/michele.cologna/posts/10221074179475184

https://www.facebook.com/michele.cologna
 

Nessun commento:

Posta un commento