domenica 2 febbraio 2020

Che domani …

Che domani …


La vecchiaia non è tempo che trascorre, no!
Essa è la malattia del corpo che man mano e inesorabilmente perde forza.
Più quel corpo è stato operoso, più la malattia farà sentire il proprio peso.
Inversamente la mente.
Essa non invecchia, anzi!
Più è stata attiva e più continua imperterrita nella propria funzione.
Si crea questa discrasia, disfunzione opprimente.
Un corpo malato per vecchiaia e una mente forte di volontà e progettualità che vorrebbe.
Volontà mutilata che impatta nell’impossibilità.
Inabilità.
Incapacità a fare che si traduce in un sentire di Attesa.
Questa è destabilizzante.
Accelera il tempo fino a renderlo condanna.
Impotenza di una Mente vulcanica.
Unica medicina con effetto placebo e breve, è metterla al lavoro.
Studio e scrittura.
Non lo studio per conoscere, per riflettere.
La scrittura per sentirsi e in esso il grido.
Sono qui!
Quando quel grido spegnerà, il silenzio.
La Morte.
Essa non sarà del de cuius, ma di chi intorno e: o non ha percepito la voce, o l’ha ignorata.
Percorso anche suo.
Breve è il cammino.

Michele Cologna
San Severo, lunedì 13 gennaio 2020
07:29:48

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