Mt 14.13-21
Tutti mangiarono e furono saziati
In un angolo della tenuta, vicino al muro di cinta, ho
una rimessa su colonne e le pareti su due soli lati.
Gli altri due sono aperti per permettere ai mezzi d’entrare e avere maggiore libertà d’azione.
D’estate per il caldo, d’inverno per il freddo e la
rimessa è popolata da cazze.
Sono uccelli fastidiosi.
Arroganti e prepotenti.
Mariuoli e molto intelligenti, bisogna riconoscerlo.
Sanno quello che non dovrebbero fare, ma lo fanno e
scappano.
Una svista e ritornano alla loro attività principale che
è rubare.
Il nome gazza ladra ci sta tutto.
Somigliano agli uomini.
Conoscono il peccato.
Lo praticano consapevolmente.
Mi danno abbastanza problemi, di più per la pulce aviaria
e debbo fare tre o quattro disinfestazioni l’anno.
Un bel problema, insomma.
Certo da non togliermi il sonno e neanche ad occupare
tutti i miei pensieri.
Quando mi reco nella rimessa.
Diciamo che la tenuta è il Creato, trattenete la risata,
vi prego.
Io che debbo mandare avanti il tutto sono Dio.
Le gazze ladre e fastidiose sono l’Uomo.
Vogliamo pensare la tenuta uguale cento e le gazze in
essa?
La Terra, il pianeta Terra nell’Universo è meno di un
granello di sabbia.
Gli uomini?
Certo la mia tenuta non è la terra, ma le gazze non sono
il mio problema.
A volte ti innervosiscono per le scorrerie nel cibo di
gatti e cani.
Le ciliegie, le più belle sono le loro.
Ogni frutto porta il segno del loro becco.
Sporcano con il loro guano acido.
Ma in verità sono un accidenti e molto, molto
trascurabile.
Vogliamo dire come l’uomo per il creatore?
Forse è ancora dare molta importanza alla gazza.
Non ricorro a uno spauracchio, potrei mai un figlio?
Addirittura immolarlo?
C’è un mio conoscente, in verità, Tiziano, il mio
meccanico dei mezzi agricoli, che ama le gazze e cura quelle sue in cattività,
se gli capita in natura.
Anche.
Sì, compra loro del fegatino, ma neanche per lui sono il
problema.
Li nutre e li fa piacere.
Allora?
Questa gazza ladra con pulce aviaria, può occupare la
Mente del Creatore dell’Universo?
È ridicolo pensarlo.
È bestemmia pensare d’essere il Centro e l’Attenzione di
Dio.
La gazza ladra che pensa la tenuta sia stata costruita per sé.
La gazza ladra che pensa la tenuta sia stata costruita per sé.
Il buon Tiziano quando gli capita sfama l’uccello infame.
Gesù sfila l’Uomo a Dio e lo sfama.
Non di pane e pesci.
Amore e solo Amore.
Quello che Egli sente dentro come te e me, noi tutti.
Non siamo il centro di niente, neanche della nostra vita
misera e non per ontogenesi.
Per miserabile cultura.
Mangiamo e diamo Amore e diamo a Dio le cose di Dio e
agli uomini le cose degli uomini.
Separiamo il sacro che ci portiamo dentro partecipandolo
dell’Altro, dal suo bisogno.
Il bisogno dell’altro è un nostro dovere e non una
preghiera.
Un mio confinante si metteva a guardia dei ciliegi e
sparava.
Penso meglio il mio meccanico Tiziano.
Io li sopporto e accetto il fastidio con la speranza che
vadano altrove.
Hanno diritto di vita anche loro.
Non so cosa le gazze pensino di me scappando al minimo
rumore o movimento.
Ma che io abbia la tenuta per loro.
Per il loro bene, non è da uccello intelligente quale
mostra d’essere.
Michele Cologna
San Severo, domenica 2 agosto 2020
07:40:05
Ps
Il 2 agosto di quaranta anni fa aspettavo con i miei
quattro bambini il treno.
Tonia lavorava e io avevo preso le ferie e me li portavo
al mare.
A Marina di Chieuti, comodissimo con il treno e la
felicità dei miei bambini che ora li ravviso con le lacrime della nostalgia.
Stefania attenta come una mammina di dieci anni.
Leonardo e la sua attività era il piacere di ridere.
Barbara del padre innamorata e lo imitava nella e direi
oggi, “finzione” intellettuale.
Pamela uno scricciolino tenero, tenero e ora piango.
Aspettavamo il treno tutti e cinque.
Non arrivava e le domande.
Anche quelle dei miei bambini preoccupati.
I miei bambini hanno avuto risposte e vita.
Quei morti non ancora giustizia.
Mi fa piangere.
Piange l’Uomo e piega il ginocchio a Dio.
Nessun commento:
Posta un commento