giovedì 20 agosto 2020

Analfabeta e impossibilitato a leggere


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Analfabeta e impossibilitato a leggere.
Cieco e mi è negato lo sguardo.
Sordo e non mi giunge la parola.
Solo e gli unici compagni il cammino e il cielo.
Gli elementi che governano.
Nessuna informazione.
Televisione e mass media tutti alieni.
Nessuna cultura e civiltà e cerco Dio.
Nell’albero, la bestia, l’infinito, il finito della morte, ma sento Dio.
Dio è dappertutto.
E interpreto la sua volontà senza nessun insegnamento.
Con la ragione e la mente?
No!
La meraviglia e la paura?
Ancora no!
Lo sento e so distinguere il bene e il male.
“Appercezione trascendentale.”
“Tu devi.”
Cessa la filosofia e cessano i filosofi.
Dio è stato raggiunto.
Immanente egli è.
In tutti.
Nasciamo con il sacro dentro, con Dio.
Come non abbiamo meriti a nascere con lui, non abbiamo la possibilità di scacciarlo da noi.
Possiamo soffocarlo o esaltarlo e avremo il peccatore e il santo.
Ignorarlo.
Si pecca deliberatamente sempre e non c’è scusante.
Vivere in Dio è faticoso e non dà tregua.
Il Nazareno aveva compreso tutto ciò e a Dio gli dette l’appellativo di Padre.
Padre nostro che sei nei cieli …
Figli tutti e l’altro il fratello.
Caino e Abele, a noi nella libertà la scelta.
L’organizzazione e il governo sono del positivo e non della morale.
E l’etica è scoperta continua e incessante di Dio in noi.

©
Michele cologna
San Severo, sabato 20 agosto 2016

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