venerdì 21 agosto 2020

«Ma voi, chi dite che io sia?»


«Ma voi, chi dite che io sia?»



E io non c’ero per poterti rispondere.
Ora non ci sei tu per ascoltarmi.
Ti direi cose che avresti voluto ascoltare e non per piaggeria.
Quello che ti avrebbe sollevato dallo sconforto in croce.
Non essere stato compreso da Nessuno.
Padre e discepoli, la mamma e i fratelli.
Eri Nuovo.
Tu, ciò di cui si va ancora alla ricerca, l’Uomo Nuovo.
Avevi capito che ogni potere è trascendenza che soffoca.
Priva della libertà, costringe.
L’assurdo, schiavitù del vivere che fa prigioniera la vita.
La mamma tua evitata, come appestata.
Nel momento in cui la vita si prestava creatrice ad essa, il confinamento.
L’azione a scacciare da sé il senso.
Fu il primo tuo ribellarti.
Quello che ti porterà in seguito all’Amore come unico Dio.
Perché si genera con un atto d’amore.
Si nasce dall’incontro della donna e l’uomo che si fanno Uno.
Il Figlio.
Egli è il frutto e non il peccato.
Mangiare la mela è il sublime dell’uomo che genera.
Crea.
Toccarsi le pudende per parlare a Dio, è l’assurdo.
La follia, come annusare lo sterco per riconoscersi.
Non c’è peccato e non c’è morte alla vita.
Il paradiso è la vita e ogni donna e amasti la prostituta.
L’Amore.
Questo negletto resuscita e non dalla morte, restituisce l’uomo alla vita.
Ecco perché Esso è Padre e Madre, Dio che genera.
Alcun rito e preghiera, legge a governare.
Amore a unire il bello, il dono, l’eccellenza della vita.
Lo Spirito Santo Uno e Trino: Padre, Madre, Figlio.
Sbagliasti quando alle incomprensioni di Pietro che non voleva comprendere l’assurdo della circoncisione, cedesti al battesimo.
Pensasti al seguito e non per la tua gloria, per la tua Parola/Amore.
Ma fu l’errore che servì ai tuoi nemici, di farti in morte Cristo.
Tu che hai aborrito ogni rito e preghiera, feticcio.
Tu, l’Uomo Nuovo, diventi il vecchio alzato agli altari.
La tua Tragedia per sempre.
La negazione della tua umana vita che diventa divina.
E la povera mamma tua evitata ed esclusa diventa concubina di Dio.
Non genera per Amore, per insufflazione della depravazione dell’uomo, il Trascendente.
Prostituta di Dio.
Sai, i miei contemporanei ti definiscono visionario.
Il Potere è sempre lo stesso nei secoli dei secoli e tale sarà per sempre.
Ti negano anche loro all’intuizione tua, Amore la vita e in Esso il tutto.
Capisci ora perché dovevi morire?
Sai quante volte mi chiedo io tuo contemporaneo?
Ti avrei compreso, seguito?
Approvato?
Non so darmi risposta certa, ma sarebbe stato difficile perché non amo le radicalità.
Si dice banalmente sono un riformista, ma il potere è camaleonte sempre e indossa ogni veste.
Tu fosti un radicale convinto e nella tua trovasti la morte.
Il Potere nel governo suo non perdona e ti pose in Croce.
Ora ne sei il simbolo e nella peggiore manifestazione.
Vieni onorato per ciò che non sei stato.
Non hai cercato, non hai voluto.
Questo mio tu non puoi e non potrai mai conoscere.
Io la tua approvazione o il diniego.
La verità della bugia perenne la tua, la mia e quella dell’uomo sempre.
Non può ne potrà mai consolarti, però: che magnifico Uomo sei stato!


Michele Cologna
San Severo, sabato 22 agosto 2020
05:48:48

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