martedì 25 agosto 2020

Gv 6, 60-69 Dal Vangelo secondo Giovanni

Domenica 21 agosto
XXI Domenica del tempo ordinario
GIORNO DEL SIGNORE
Tendi l'orecchio, Signore, rispondimi:
mio Dio, salva il tuo servo che confida in te:
abbi pietà di me, Signore;
tutto il giorno a te io levo il mio grido.
Vangelo
Gv 6, 60-69
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.
Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
***
«Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Sì, è dura la Parola!
Ed essendo essa vita, è dura la vita!
Molto facile correre dietro demagoghi e populisti.
Coloro che promettono senza chiedersi dove portano il popolo e le responsabilità.
È facile seguire la Parola di Gesù quando distribuisce pane e pesci e si grida al miracolo.
Ma quando invita a percorrere la strada della fatica del vivere in rettitudine, viene abbandonato e anche dai discepoli seguito più per abitudine e necessità che per convinzione profonda.
È faticoso osservare la volontà del Padre e seguirne le orme.
Vero?
La discesa di Gesù dai cuori dei seguaci e il tradimento.
Egli aveva tradito coloro che si aspettavano quello che desideravano e non quello a cui la vita ti obbliga.
Popoli che scappano dalla fame e dalle guerre e portano miseria.
Qui a noi che rincorriamo benessere e felicità.
Il cibo senza fatica e anziché l’ILVA, dove si lavora e si muore anche, un parco.
Sì, un parco!
Possono restare a crepare sulla nave” Diciotti” e Salvini a gongolare vittorie.
Il duro che calpesta gli ultimi.
Gesù e la sua parola sono fatica inutile.
Un buon pentimento a fine vita e “passata la festa e gabbato il santo”.
L’altro sono io e solo io sono, non voglio parafrasare il Marchese del Grillo.
Vero?
Meglio il reddito di cittadinanza che il sudore della fatica.
E mica possiamo ospitare tutta l’Africa!
Che stiano a casa loro e si arrangino.
Miserabile civiltà, miserabili uomini.
Egoismo sfrenato e Giuda vende Gesù per il suo torna conto e per la causa, “aveva il potere di sterminare l’invasore, solo se l’avesse voluto”.
C’era più fede in lui nelle possibilità del Nazareno che in coloro che lo seguirono per abitudine e necessità.
Il Figlio del Padre e solo e il suo corpo a dirimere dal peccato è follia.
È follia vero, uomini miserabili di un tempo miserabile e tristo?
Gaudenti di tutto il mondo unitevi, abbiamo Trump e le sue escort pagate con i soldi pubblici e i gradassi di cartone forti con gli ultimi.
Che se li divori la miseria e il tempo e affondi pure la “Diciotti”.

Michele Cologna
San Severo, sabato 25 agosto 2018
11:47:00

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