A fischiare, imparerò a fischiare …
Ho letto e vorrei fischiare.
Ma non ho avuto in dote questa qualità e scrivo.
Al niente?
Forse …
Ci crediamo vittime anche quando siamo carnefici.
Addossiamo ad altri le nostre miserie.
Ce ne tiriamo fuori.
Certo, è molto più facile puntare l’indice che volgerlo a
sé.
Se siamo nati liberi, viviamo il bisogno gregario come
schiavitù e in esso è la tragedia.
Capita anche di non fare uso della libertà, se non nel
servizio dell’altro.
Ecco tu sei schiavo!
Deprechi il tuo stato e il destino, ma sei schiavo.
E la tragedia della vita non ti appartiene.
Ho letto!
Amica mia, non ti chiamo, non è mio compito.
Non più!
M’ero illuso che tu fossi nata libera e lottassi per
affrancarti dal bisogno.
Invece tu sei servile e nel servizio illudi la libertà.
La libertà cerca il coraggio che sta nel cuore.
Ma il tuo è al servizio e la libertà non è del servo.
Esso teme l’affrancarsi come la morte.
Tu sei serva che nella libertà muore.
Hai abitato ogni intrigo da serva e nell’esercizio servile
ti sei sentita libera.
Io sono uomo libero, amica mia.
E anche il bisogno gregario, ho cancellato dall’esistenza.
Non necessito di nessuno perché nessuna ambizione mi
abita.
Mi basto e non nella mia gloria, illusa poetessa!
Nella mia miseria che è la virtù della conoscenza.
Ancora e non confonderti, non la presunzione dell’onnisciente.
No!
Di colui che scalzo cammina la vita per sentire sotto i
piedi ogni asperità del passo.
Impara a camminare da sola.
A che il mio nome?
Era solo una tua performance e del servizio tuo, in cosa
io?
Io che nulla c’entro con te e l’altro?
Io che nulla c’entro con te e l’altro?
Gli altri.
La feccia e la melma della quale negli anni ti sei
circondata?
È vero, questo è lo sguardo libero!
Il mio che tu non consideri perché il tuo è da serva.
Ambiziosa serva che vuole affrancarsi nella vanità del
servizio.
Ma il liberto non è mai libero.
Tu mai!
Non lamentarti e crederti vittima, facendo del tuo
sguardo il carnefice.
Non sei carnefice, non sei vittima, sei solo serva per
scelta.
Amore è pensiero profondo che contempla la libertà.
Ma tu che hai rinunciato alla tua libertà per servire, dell’amore
hai concetto falso.
Edulcorato.
Una droga per sentirti e non per essere.
Imparerò a fischiare per non dover più scrivere cose
così.
Un fischio, solo un fischio.
Michele Cologna
San Severo, mercoledì 19 agosto 2020
09:07:36
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