domenica 31 gennaio 2021

Prove pratiche …?

Prove pratiche …?
 
Non so l’ora precisa, percepivo malore di morte (?) e non riuscivo a svegliarmi.
Non so trovare il termine giusto, perché ero sveglio e sentivo il cervello separato dal corpo.
Voleva reagire ed era tenuto in un torpore paralizzante.
Sto per morire.
Il pensiero a Dio e il perdono, sommessi all’impossibilità di reazione.
Un diniego e sentivo la separatezza.
Come in apnea, o in essa non so, e cercai di emergere dal soffocamento con lunghi respiri.
Il fresco dell’aria.
Tirai fuori le braccia da sotto le coperte e il refrigerio a darmi maggiore sensazione del corpo.
Ero tutto sudato.
Mi portai la mano al cuore per sentire il battito, assente.
Ho pensato d’essere morto, esserlo sulla soglia.
Mi alzo.
Il terrore di cadere e mia moglie, non volevo si spaventasse.
Sentivo tutto dentro muoversi, gli organi in cerca di collocazione nella sensazione del nous immobile a capire.
Tornava il battito, lo percepivo.
Il malessere diffuso come a trovare riposo nella collocazione degli organi interni.
Potevo alzarmi.
Lo feci e nel timore dopo la minzione, tornai a letto.
Questa mattina mia moglie con delicatezza a sussurrarmi, sei sveglio?
Niente, nessun retaggio della notte.
Dirglielo o tacere?
A colazione cessata, la narrazione anche se meno particolareggiata.
“Perché non mi hai svegliata?”
“A chi dovevo badare, a te o a me?”
Il riso nella comunione, forse solo una prova pratica?
 
Michele Cologna
San Severo, giovedì 31 gennaio 2019
09:26:05
 
 
 
 

 

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