mercoledì 6 gennaio 2021

Che abbinamenti …

Che abbinamenti …
 
 
Parto da una mia affermazione giovane.
Era il periodo del “Compromesso Storico”.
Grande fervore culturale e politico che implicava tutto lo sforzo intellettuale per comprendere e cambiare.
M’ero da poco iscritto al PCI e non perché fossi idealmente comunista.
Perché quel partito, unico nel panorama politico italiano, praticava il Diritto.
Questo io percepivo dall’esterno.
Poi nessuna attività culturale nella mia zona e si differenziava solo questo partito.
Mi tesserai.
Forse l’anno 1974 o 1975.
Dalla base percepito estraneo, dai militanti con sufficienza pedagogica.
Andavo educato.
Dai dirigenti cooptato.
Così mi trovai a vivere e sperimentare la diffidenza, l’ostracismo genetico, la tutela sotto osservazione.
La diversità non sopportata e di più le mie amicizie fuori dall’ambito ideologico.
Analisi del sangue tutti i giorni se “era rosso”.
Però anche il riscontro intelligente, quel partito era anche molto pratico, e mi furono affidati degli incarichi impegnativi.
Onorati e con plauso e da tanti con preoccupazioni.
Ero “libero pensatore”, e il mio curriculum, negativo, si arricchì della certezza che fossi carrierista.
In questa cornice e solo mia, la discussione sulla comprensione del “Compromesso Storico”.
Riunioni su riunioni e discussioni infinite.
Veri traumi per tanti iscritti e persone semplici.
Il rispetto per costoro e la propensione a comprendere.
Gli attivisti, invece!
In una riunione, quasi senza pensarci, mi uscì questa verità inconfutabile.
“Cosa differenziava il militante comunista da quello fascista?”
“Il caso.”
“L’uno s’è trovato ad entrare in una sezione comunista e vi è sceso, l’altro in una fascista e vi è salito.”
La differenza nei verbi “scendere” e “salire” a marcare l’azione.
Niente differenziava le due specie militanti nel percorso e l’ambizione, di più culturalmente.
Nessuna reazione e non ero stato compreso se non da un avvocato molto intelligente, ma estremista e codino del passato PSIUP.
“Non avete capito!”
“Cologna ha dato a tutti noi del fascismo.”
Venni salvato dal linciaggio dal dirigente nazionale che presenziava l’assemblea.
Non traccio ragioni e cause.
La storia è la storia e che il Partito Comunista fosse pericoloso al governo, sta in essa.
Questa mattina Di Maio.
Non ascolto mai questo “uomo” fuori di senno, faceva concessioni “sul fino ad oggi negato” per ideologia.
Certo teme le urne e paventa disastri.
Ma l’esercizio della democrazia non è l’unica regola aurea che dà la voce al popolo?
Lubrano direbbe, “sorge spontanea la domanda”, ma non erano costoro, il buffone Grillo e il pennivendolo Travaglio in testa, ad essere loro il Popolo?
Ora il popolo che teme se stesso?
“Il potere è più dolce del fottere”, recita l’adagio.
La democrazia muore fuori dalla strada maestra e le scorciatoie ne sono la condanna a morte.
Ma c’è il peccato originale come quello degli attivisti comunisti e fascisti.
I Grillini la dimostrazione pratica e con Conte la manifestazione.
L’Epifania.
Io amo la democrazia e formale.
In uno Stato di Diritto, la Forma è Sostanza.
Chiamare il Popolo ad esprimersi è forma e sostanza.
Trump è stato mandato a casa non da accordi più o meno giustificabili e giustificati, ma dal popolo.
Coloro che si identificavano con il popolo lo temono nelle urne.
Indecenza!
Di più, se possibile, coloro che hanno prestato e prestano supporto a questa abiezione culturale, civile e democratica.
Perché lo scritto?
A marcarne la natura di certo.
Fascisti, comunisti, grillini.
Non adatti al potere e al governo.
Una nuova convenzione ad escludere, e se non lo sarà di forze politiche, che lo sia di popolo.
Nessuno voti costoro e quelli che con loro fanno e faranno coalizione.
Il disastro dell’ideologia grillina già consumato?
Il MES!
Con la nostra sanità a pezzi e che necessita di ogni attenzione e cura, non si prendono i soldi messi a disposizione dall’Europa e perché?
Nessuna logica spiegazione, l’ideologia non necessita di spiegazioni, si fa e non si fa.
Questo è il dato.
E al MES chi è contrario?
I fascisti della Lega con Salvini, quelli veri di Fratelli d’Italia con la Meloni, e i nuovi e autentici fascisti il M5S con Di Maio.
 
Michele Cologna
San Severo, mercoledì 6 gennaio 2021
17:17:57
 
 
 
 

 

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