giovedì 7 gennaio 2021

… quando la vita diventa poesia

… quando la vita diventa poesia
 
 
Voglio lasciarlo qui come è arrivato!
Senza porre attenzione e stare lì a conciliare contraddizioni.
Uno scritto rivelazione leggendo le lagnanze di un’amica.
La vita a pochi sorride, a tanti infligge sofferenze e a volte inaudite.
Spesso alla stessa persona dona tempi belli e poi l’amaro.
Chi non vede mai luce e chi in essa a sguazzare e negare il buio.
La vita rende poeti.
Non c’è intelligenza e non c’è cultura.
Sono fronzoli.
La Poesia è del vivere.
Nel bene e nel male.
Era ammalato di tumore e agli ultimi giorni.
Aveva una moglie bellissima sarta di mestiere.
Miele lei con tante api intorno.
Follemente geloso si spegneva.
Chiamò la moglie al letto e le chiese un ultimo bacio.
Lei fedele e devota, con passione avvicino il suo alle labbra del marito.
Un guizzo e un morso, non le stacco il naso per un pelo, deturpandola per sempre.
“Niente per me, niente per gli altri”, esclamo il mostro.
Orribile alla mente di ognuno, ma egli fu poeta del male.
Ispirazione volta al male.
Al bene e ne è pieno il mondo e quasi sempre scaturisce dalla condizione.
Poeti per caso.
Non si verseggia se si è satolli e soddisfatti.
Tanto meno se vestiamo la nostra vita di ipocrisia.
E subito a occhio, ancor prima di leggere noti l’ipocrita che si cimenta con il verso.
Un pavone!
Ancora più coloro che Dante collocò dietro una bandiera cangiante e senza dimora.
Né l’Inferno, né il Paradiso.
Quella zona grigia direbbe un noto storico, che governa il male come necessità, nascondendosi dietro il delitto.
Cicero!
Colui che soffre è toccato dall’ispirazione.
E la sofferenza ha tutti i volti e tutte le condizioni …
E fu Poeta sulla Croce in attesa di riunirsi al Padre.
 
 
©
Michele Cologna
San Severo, domenica 7 gennaio 2018
09:51:15

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