venerdì 8 gennaio 2021

8 gennaio 1924

8 gennaio 1924
 
 
Dolce, teneri gli occhi e …
Al sorriso arricciati anche nella sofferenza.
L’ultima tua per condizione e pena.
Noi tutti i figli a te intorno.
Ti era mancato tutto nella vita.
Povera d’ogni, ma de l’amore de i figli tuoi, ricca assai.
La lunga malattia alla quale non volevi cedere, non t’avrebbe scalfito, se non il figlio.
Dovevi vivere per lui che sarebbe rimasto solo e senza cura.
Gli occhi tuoi supplicanti non credevano, nei miei diffidavano e la parola non ti convinceva.
Per alcuni lucidi, ne gli ultimi giorni, attimi di ritorno, chiedevi quando?
Quando la terapia che non sopportavi, ma dovevi per il figlio tuo solo e sfortunato.
Questa mattina al risveglio e l’otto di gennaio, la nascita tua, che ne la gioia volevo celebrare di ricordi e amore.
Mi porta gli ultimi de la tua travagliata vita.
Impari lotta e tu minuta e forte.
Bella nel dolore e grata.
Ti era stato sottratto molto da la vita, ma ti aveva dato anche …
E quell’anche ti bastava, ti dava la gioia che arricciava il tuo sorriso.
Quanto dolore nella bellezza, Mammina, ne lo scrivere questi a te.
E in punta di lacrime, auguri Mammina.
Oggi sarebbero 96, ma tu nel contare ti sei fermata a 70 e io che ho accompagnato la tua penna a scrivere il nome tuo.
Forse dovevo continuare ne la conta …
E di quell’indice da l’artrosi inclinato a segnare fonemi, vedo e sento.
Amore di lacrime mai sazio.
Sono il più vecchio della nostra, Mammina.
E sento, sento e commuovo.
Auguri e avrei pizzicato a la carezza il dopo, il tuo …
Morbido viso al tatto indelebile che io ancora ai polpastrelli sento.
Riposa in pace e se qualche volta mi arrabbio del tuo lascito perdonami.
Niente al tuo figlio manca e nella continuità egli vive.
Grazie, Mammina, grazie della vita che nel dolore mi hai donato.
 
Michele Cologna
San Severo, mercoledì 8 gennaio 2020
07:45:30
 
 
 
 
 

 

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