martedì 13 ottobre 2020

Domenica 14 Ottobre XXVIII Domenica del Tempo Ordinario

Domenica 14 Ottobre XXVIII Domenica del Tempo Ordinario

Dal Vangelo secondo Marco

 

In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».

Parola del Signore

***
Ieri ho letto un cartello, esibito alla manifestazione pro il Sindaco di Riace.
Riportava la scritta e me ne scuso di postarla qui, “Buonista un cazzo”.
Ecco l’offesa del tempo: se sei umano, sei buonista.
Un dileggio, offesa grave, sentimento da femminucce.
E si ammazzano le femmine, si scaraventa una figlia dal terzo piano, si escludono bambini poveri e immigrati dalle mense scolastiche, si … e si fanno cose assurde incomprensibili in nome di una realtà cruda che non ammette sentimento.
Forse i tempi del Nazareno somigliavano a questo nostro …
Aggiungerei che i tempi sono sempre simili nella discontinuità della storia che del tempo è l’immagine.
Ebbene Gesù sentendosi apostrofato “buono”, si irrita.
Buono e imperscrutabile è il Padre Suo che è nei Cieli, Egli ne segue solo la Volontà che si estrinseca in Comandamenti Morali.
Comandamenti morali, comportamenti etici e quella donna che esibiva il “cartello” esprimeva tutta la sua indignazione.
Quello, un tempo senza Umanità e Dio, questo nostro tanto simile.
E ci nutriamo della voce del “popolo” che salva Barabba e crocifigge Gesù.
Non viene in mente niente?
Essere Figli dell’Uomo Dio Padre è rispettare i suoi Comandamenti che sono in noi, prima della scrittura.
I crocefissi di sempre sono i più deboli: le donne, i bambini, i vecchi, il barbaro.
Gesù oggi è l’immigrato, il bambino escluso dalla mensa scolastica, il vecchio escluso dalla civiltà, la donna stuprata e assassinata …
Egli è il debole perché ha in sé il Senso che dinanzi alla ferocia del popolo è buonismo.
Pilato se ne lavò le mani e ancora …
Alto s’alza il grido di “Crucifige” e Barabba salvo governa per volontà popolare.
Il Popolo al governo e l’Uomo alla gogna del buonismo.

Michele Cologna
San Severo, sabato 13 ottobre 2018
09:30:20

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