domenica 31 gennaio 2021

Prove pratiche …?

Prove pratiche …?
 
Non so l’ora precisa, percepivo malore di morte (?) e non riuscivo a svegliarmi.
Non so trovare il termine giusto, perché ero sveglio e sentivo il cervello separato dal corpo.
Voleva reagire ed era tenuto in un torpore paralizzante.
Sto per morire.
Il pensiero a Dio e il perdono, sommessi all’impossibilità di reazione.
Un diniego e sentivo la separatezza.
Come in apnea, o in essa non so, e cercai di emergere dal soffocamento con lunghi respiri.
Il fresco dell’aria.
Tirai fuori le braccia da sotto le coperte e il refrigerio a darmi maggiore sensazione del corpo.
Ero tutto sudato.
Mi portai la mano al cuore per sentire il battito, assente.
Ho pensato d’essere morto, esserlo sulla soglia.
Mi alzo.
Il terrore di cadere e mia moglie, non volevo si spaventasse.
Sentivo tutto dentro muoversi, gli organi in cerca di collocazione nella sensazione del nous immobile a capire.
Tornava il battito, lo percepivo.
Il malessere diffuso come a trovare riposo nella collocazione degli organi interni.
Potevo alzarmi.
Lo feci e nel timore dopo la minzione, tornai a letto.
Questa mattina mia moglie con delicatezza a sussurrarmi, sei sveglio?
Niente, nessun retaggio della notte.
Dirglielo o tacere?
A colazione cessata, la narrazione anche se meno particolareggiata.
“Perché non mi hai svegliata?”
“A chi dovevo badare, a te o a me?”
Il riso nella comunione, forse solo una prova pratica?
 
Michele Cologna
San Severo, giovedì 31 gennaio 2019
09:26:05
 
 
 
 

 

sabato 30 gennaio 2021

“Studiate, studiate, domani potreste diventare Presidente del Consiglio …”

 

“Studiate, studiate, domani potreste diventare Presidente del Consiglio …”
 
Non è frase dal senno fuggita, ma è affermazione del nostro Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte.
Sì, non vi sbagliate,proprio quello, l’avvocato del Popolo per autonomina e all’insaputa degli Italiani.
A dei giovani studenti della sua nativa zona.
La Terra dei Giuseppe Di Vittorio e degli Aldo Moro, dei Luigi Allegato e tanti altri uomini di senno e onore.
Anche della ex Ministra Bellanova che si è guadagnata sul campo l’onore di rappresentare gli Italiani.
Giuseppe Conte per il tramite del suo discente Alfonso Bonafede e poi Ministro.
Senza vergogna l’uno, nessuna l’altro che del “vaffa” ne ha fatto vita e ragione.
Come possa un uomo spronare dei ragazzi allo studio con il suo curriculum.
Fate come me, sono diventato Presidente del Consiglio e una volta avremmo detto, con disonore.
Presidente del Consiglio che all’insediamento chiede al suo vice, Luigi Di Maio, di professione “bibitaro”, se poteva dire una certa cosa.
Il Bibitaro con sprezzo gli dice no!
È uomo d’onore e insignito per studi costui?
Un “disonorato”.
Non meno dell’altro certo!
Il Senatore Maleducato al soldo dell’Arabo sporco di sangue, nonché Principe ereditario.
Non vi dà l’idea del Bordello?
Prostitute.
Sarà perché non sia mai andato a prostitute nella mia vita, ma provo riprovazione e tristezza.
Mi si accappona la pelle al pensiero e rispetto la prostituta, non il cliente.
Gli Italiani in fila.
Eugenio Scalfari che paragona il Disonorato a Cavour.
Sento il dolore del de Cuius nella tomba.
Ma fosse solo il quasi Centenario e si potrebbe dire è l’età.
L’incredibile ed è quasi voce unanime, “il punto d’equilibrio più alto”.
Giuseppe Conte, il Giuseppi di Trump, l’equilibrio.
È un incubo!
Il Partito Democratico, Liberi e Uguali, la Sinistra?!
L’uomo che passa con disinvoltura da destra a sinistra e celebra Trump e Orban, poi Biden senza vergogna e pudore.
Il Presidente del Consiglio promosso dal discente “vaffanculista”, è il punto d’equilibrio più alto?
E si aspetta l’uomo più inadatto per squallore che l’Italia abbia prodotto, Matteo Renzi, per negargli il pregio di avere puntato il dito e gridato “il re è nudo”?
Similes cum similibus e Giuseppe Conte e Matteo Renzi.
Certo che si odiano e gareggiano in squallore.
Mi dispiace molto per la Ministra Bellanova diventata strumento nelle mani del Senatore di Scandicci.
Meriterebbe più rispetto.
E come può dimenticare che viene dalla Puglia di Giuseppe Di Vittorio?
Ministra, dalla Puglia e non Scandicci.
C’è la pandemia e non si può andare a votare!
Si può fare di tutto e di più, ma non votare.
La paura della Destra?
Caro Zingaretti, la destra la si batte se si ha il coraggio di un programma chiaro e di idee chiare.
Questo Parlamento è il cadavere del 2018 e non la realtà del 2021.
Alle urne perché non se ne può più!
Capite, Partito Democratico, Liberi e Uguali, Sinistra e quanti altri sordi?
Ci si libera dal ricatto del Prezzolato arabo, del Disonorato professore, della destra di Salvini e la Meloni e si dà la parola agli italiani.
Vogliono la Destra e sia, ma non è destino, no!
Per esempio anziché coccolare il disonorato “Giuseppi”, chiedere a Draghi la disponibilità e avere in lui la speranza del futuro.
Si vincerebbero le elezioni e usciremmo dall’incubo Matteo Renzi e Giuseppe Conte.
Questo Parlamento che è il cadavere che non si vuole seppellire e puzza.
È fetido.
 
Michele Cologna
San Severo, domenica 31 gennaio 2021
07:26:14
 
 
 
 

giovedì 28 gennaio 2021

La moneta di scambio dell’Umanità

La moneta di scambio dell’Umanità
 
Certe volte e ti soffermi a pensare cose e ti si presenta un quadro al quale non avevi mai posto occhio così da vicino e con tanta nitidezza.
Il “Falso”!
Non l’aggettivo, il sostantivo.
Ciò che non corrisponde a verità e perciò reato.
La falsificazione della verità è passibile di riscontro e se accertata intenzionale, quindi colpevole, è sancita con pene pecuniarie e coercitive.
Tutti, tutti e nessuno escluso è propenso a dichiararsi falso.
Ma, e nell’avversativo ci perdiamo.
Chi è passibile di reato e chi no, ma non c’è Nessuno, lo ribadiamo?, “Nessuno” che non abbia fatto ricorso al Falso e lo sia stato.
Poi la scala dei valori, e, essendo moneta corrente, ne valutiamo la corposità della e nella spesa.
Al mercato della verità, tutti ci presentiamo con questa disponibilità illimitata di denaro e la zecca a battere moneta, ognuno di noi.
Poiché Alcuno è pronto a dichiararsi falso e tutti giureremmo sulla Sacra Bibbia la nostra immacolata purezza, scorro un po’ la mia vita.
Sono stato falso e ho subito falsità.
Fin dai primi passi per amore.
Evitarmi la sofferenza d’essere escluso e la gelosia.
Legato a mia madre e non le lasciavo mai il lembo della veste al quale mi attaccavo.
Sì è vero, avevo due anni e ricordo benissimo la sofferenza, ma accarezzavo la sorellina per stare vicino alla Mamma e nella carezza falsa soffrivo due volte.
Capivo che la sorellina stava male e per morire e le lacrime, le carezze, le preoccupazioni di mia madre che non erano per me.
Neanche quelle di mio Padre e alcuna attenzione a me come il medico, don Pasqualino.
Sempre pronto a farmi complimenti e nessuno sguardo.
Il bambino e un piccolo trattato di educazione al falso.
Falso dolore per la sorellina, ma vero nella colpa e la grande sofferenza.
Per gelosia e desiderio d’amore, di attenzione.
Falso per non mostrare il vero.
In quella circostanza le attenzioni scippate con moneta falsa erano ripagate con la stessa?
Tanti altri episodi ad esempio potrei portare del fanciullo e poi del giovane.
Dell’uomo e gli amori, le relazioni e gli impegni.
Il lavoro e la ricreazione.
Quella palestra del bambino è esercizio della vita.
Di ogni vita.
Allora?
Dobbiamo concludere che il falso è la verità?
Che l’uomo è falso anche nella sua verità?
Sia soggettiva che oggettiva?
L’unica verità di ogni relazione familiare, sociale, civile, politica, affettiva è la falsità?
La vera e unica moneta di scambio in ogni relazione?
Sarei tentato all’affermazione positiva, ma consapevole che non sancirei verità.
Perché l’unica e vera Verità è che non esiste verità.
Siamo tutti falsi e veri a perdere.
Questo nel mondo dell’etica, della morale, dell’interiorità, della introspezione, ma …
C’è il mondo della realtà relazionale che non sta alla morale e all’etica, ma al diritto strutturato che li comprende nella oggettività riconosciuta.
Ringraziando il Cielo, quindi, ci difendiamo dalla verità del falso con la positività del Diritto che sanziona il falso quando produce illeciti riscontrabili danno alla collettività, all’oggettività, alla soggettività.
Forse è ora che questo reato considerato minore, ma che ha appestato la civiltà dell’uomo globale, venga sanzionato e perseguito a ogni livello.
Riporto un po’ di immagini che sono la manifesta falsità nel tempo del positivo non sanzionato.
Cosa che alimenta il falso positivo e fa adepti consapevoli e inconsapevoli e distrugge diritto e civiltà. 
 

 

martedì 26 gennaio 2021

La memoria, 27 gennaio 2021

La memoria, 27 gennaio 2021
 
E la prima celebrazione di questa giornata, “stroncò” la mia attività di gazzettiere.
Certo è ironico il verbo, perché mi sono sollevato dal consegnare il pezzo alla testata di turno, ma ho continuato a scrivere e scrivo.
In libertà e nessun direttore complice e cacasotto può tentare di censurare la mia “parola”.
Scusate il cappello, ma sulla Giornata è stato detto di tutto anche da coloro che dovrebbero sciacquarsi la bocca con l’aceto.
Quelli del ricordo peloso di un solo giorno e basta.
E Matteo Salvini, al Senato della Repubblica Italiana, augura la morte a Liliana Segre.
Ho scritto tanto e non voglio ripetermi, solo qualche considerazione.
L’Uomo è abitato dal Bene e dal Male, anche da Dio.
Il mio è quel Quid non strutturato che mi governa nelle scelte.
Non affermo niente di nuovo e l’Uomo ha celebrato ogni misfatto e praticato nefandezze.
Pure qualche grandezza.
Ma niente, niente può essere accostato alla Shoah.
Quando si tracciano dei paralleli, bisognerebbe avere presente l’unicum che Essa è stata.
Perché non è stata pensata per ira, vendetta o all’impronta della furia omicida.
È stata pianificata e non dal Male, ma da uomini che praticavano il bene e il male e Dio come tutti gli uomini.
Costoro facevano vita normale insieme alle proprie donne e i figli, gli affetti.
Si recavano al lavoro e questo consisteva nel gasare, massacrare, annientare altri uomini e non per inimicizia o guerra, risentimento.
Per etnia.
Il vicino di casa con il quale si era convissuto una vita, va sterminato.
È impensabile, ma è accaduto.
La Belva umana che ha lanciato in aria la bambina e ha tirato al bersaglio, la sera stringeva la sua figlioletta al cuore.
Come sia stata possibile questa inumana mostruosità!
Pianificando la morte e spogliano dell’umanità l’altro.
Quello da eliminare non è più Ente e nemmeno Entità.
Un’ideologia quella nazista che non vede nell’atro l’uomo e l’altro è stato l’Ebreo.
È morta quella ideologia?
No!
Ci sono portatori sani di questa ideologia e papà affettuosi.
Interrogherei Salvini e l’abbiamo visto all’opera.
Anche Trump e peggio, più potere.
Quindi?
Una ideologia che priva l’altro dell’appartenenza all’umanità.
Può ripetersi?
Sì, ma in piccole shoah!
Come impedire l’aiuto in mare.
Chiudere le frontiere della Croazia.
Separare i bambini dai genitori.
Sparare al nero e preservare il bianco.
Allora, è memoria questa nostra?
Profeta Primo Levi, “… è avvenuto, quindi può accadere di nuovo …”
Solo le dimensioni sono mutate, ma accade e forse accadrà sempre.
L’uomo è cannibale e l’altro è carne.
Il cannibalismo cessa con la civiltà e non per sovrabbondanza di cibo.
Il nazismo, il fascismo, la tirannia sono il cannibalismo del pensiero.
La Civiltà solo può stroncarlo e non c’è civiltà senza Memoria individuale e storica.
 
Michele Cologna
San Severo, mercoledì 27 gennaio 2021
05:27:39
 
 
 
 
Ps
Ho scritto ieri, ma ho sentito forte la necessità di continuare.
Rendere il tutto più esplicito, segue il link del post di ieri.
 

 

La shoah, il Razzismo

La shoah, il Razzismo
 
Pochissime parole, un solo concetto.
Domani è il giorno della memoria.
Siamo così degradati come umani che necessitiamo di una giornata particolare per tenere in mente quello che non dovremmo dimenticare mai.
L’uomo ha massacrato l’altro dalla notte dei tempi, ma mai era arrivato alla Shoah.
Nessun altro termine può definire quell’accadimento generato dall’uomo non contro l’altro in generale, ma contro il diverso.
La discriminante della diversità.
L’ebreo è diverso e posso sterminarlo e così lo zingaro, così il comunista e l’omosessuale.
Colui che ritengo diverso sarà anche uomo, ma dopo di me.
A seguito di questa aberrazione e dello Sterminio della Seconda Guerra Mondiale, è nata La Carta dei diritti dell’Uomo.
L’Uomo in quanto tale è portatore di Diritto Inalienabile.
È chiaro!
Il “Negro”, lo Zingaro, l’Ebreo, l’Arabo l’Italiano, l’Americano e via elencando, non hanno pari diritto per il luogo di nascita, di provenienza o altro, hanno pari diritto perché Uomini.
Perché Uomo!
Chiunque dice prima gli italiani, chi crea i centri d’accoglienza, chiunque discrimina per una qualsiasi ragione “positiva” e successiva, secondaria al Diritto Inalienabile dell’Uomo, è Razzista e continuatore consapevole dell’indecenza che ha portato alla Shoah.
Colui che afferma “io non sono razzista ma …”, è portatore sano e inconsapevole della discriminante che è l’origine, la fonte d’ogni razzismo.
“Prima l’italiano e poi …”, razzismo e apartheid.
“Aiutiamoli a casa loro …”, razzismo e apartheid.
“Ci rubano il lavoro …”, razzismo e apartheid.
“Sono venuti a colonizzarci …”, razzismo e apartheid.
“Oriana Fallaci e chi riporta i suoi scritti …” razzismo e aparteid.
Mi verrebbe di fare i nomi di capi di stato, governi, ministri, partiti, uomini piccoli e indecenti che si nutrono di tale miserie.
Dico solo a questi Miseri, Handicappati dell’Umanità, a questa Feccia Umana che Chiunque bussa alla porta, alla frontiera, reca con se il lasciapassare universale del Diritto d’essere ricevuto perché Uomo.
Ai leoni del Web e alle tigri della tastiera dico educazione, altrimenti passate oltre.
Consapevole che la mamma dei cretini è sempre gravida.
 

 

Domenica 27 gennaio 2019

Domenica 27 gennaio 2019 III domenica del Tempo Ordinario
 
+ Dal Vangelo secondo Luca
 
Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teofilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nazareth, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Parola del Signore 
 
***
“Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”.
Prima del pronunciamento Gesù riavvolge il rotolo e lo consegna.
Nel Gesto e nella Parola, Egli, l’Uomo Nuovo, si afferma.
Con il gesto non rinnegando la Legge, la chiude nel rotolo a custodirla Fonte.
La Parola a confermare in Sé il compimento della Scrittura.
È Lui la Parola.
Grandioso!
Immenso!
Davvero in quel momento nasce proclamandosi Figlio del Padre.
Non nel Ventre della Madre, ma nel Logos del Padre.
Qualcuno si scandalizzerà, ma credo che il Senso profondo, se ci viene riportato il vero, sia questo.
Gesù di Nazareth è Uomo colto, molto colto e ha studiato.
In Lui, nella sua Parola si riscontrano tutti i fermenti del Tempo che attraversavano l’uomo nella ricerca e nella condizione terrena e divina.
Evidenti in Lui Questi che trovano la Sintesi senza rinnegare Nulla, né il Terreno, né il Divino.
Sorrido a Nietzsche mentre scrivo, non ha saputo riconoscerlo.
È Lui l’Uomo Nuovo!
Lui il Superuomo.
Formidabile intuizione: l’Uomo è Figlio di Dio e Dio è Padre che ha generato nell’Amore.
Lui il Figlio, il suo Nous è la Legge che non necessita di lacci e laccioli perché possiede l’Amore dal quale è stato generato.
Il Padre ha generato il Figlio e così nei secoli dei secoli, in chi Lo riconosce.
Con Gesù tutti gli Uomini rinascono Figli di Dio Padre.
È visione pazza la mia?
Può essere!
Ma è l’approdo di una ricerca di vita e sento appagato il Fuoco Sacro che mi divora.
Le storielle hanno efficacia e accarezzano i sogni del fanciullo.
Egli cresce però e dobbiamo affidargli le Responsabilità proprie dell’Uomo.
Ripasso le Parole dell’unica vera preghiera che ci ha lasciato Gesù e per la prima volta comprendo il Senso Vero.
Fatelo tutti voi che leggete e sentirete la fratellanza nel Nazareno e la figliolanza del Padre Nostro.
Non solo Spirituale, Carnale.
Per me oggi si è compiuta la Scrittura.
 
Michele Cologna
San Severo, sabato 26 gennaio 2019
18:37:21
 
Post scriptum
 
Carmelo Trianni
Vuoi che ti risponda con sincerità e in verità, amico mio?
In una trasmissione televisiva.
Uno scritto.
Un’intervista.
Delle assise …
E verrebbe sbeffeggiato, umiliato nei concetti, calunniato, accusato, ribaltato il pensiero nell’indecenza bugiarda …
Non dai potenti di turno, ma dall’ultimo degli uomini, il meno dotato.
Un giornalista per esempio che dà alla sua testata l’appellativo di “Verità”.
Anche il sanguinario Stalin dette al suo giornale lo stesso nome e i nomi sono la cosa, amico fratello.
Dico qualcosa di nuovo?
No, Carmelo, amico mio!
Anche allora fu così e venne a Lui scelto il Ladrone.
L’uomo non cambierà mai!
Mai.
Allora bisogna cessare di sperare?
No, sarebbe la morte dell’uomo!
Parliamo degli uomini che sono andati alla ricerca di Dio nel Tempo?
Sconfinato sentire e pensiero profondo, gesti e azioni alla ricerca.
Il mio sorriso a Nietzsche perché?
Una sintesi ardita e il filosofo affermando che Dio era morto, cercava e si auspicava, si proponeva nella nascita del Superuomo la rinascita senza Dio.
Ecco, non aveva compreso che il Superuomo era già nato e dall’uomo crocefisso.
Gesù di Nazareth che dà lettura della Legge e chiude i rotoli, afferma: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”.
Gesù e non perché sia un prediletto, no, amico mio, solo perché è Uomo comprende che il Messia che si aspettava era davanti agli occhi da sempre: Lui e con Lui ogni Uomo.
Perché l’Uomo è Figlio dell’Amore e Dio è Padre nell’Amore.
Questo concetto, Carmelo, al quale sono approdato man mano e dopo ricerca e lavoro, studi e passione.
Sofferenze vere.
Placa il fuoco del Sacro che mi divora.
Dio è in me perché io sono il Figlio generato dal Suo Amore.
Ti è chiaro?
Carla Cassandro, ti è sufficientemente chiaro?
Certo posso essere attaccato da ogni lato e confutato e anche con tesi meglio articolate della mia.
Però, io sono alla Meta e mi sento sereno, giusto nella mia assenza di Fede ai testi sacri scritti dagli uomini.
Perché Carmelo caro, non c’è una Parola su Dio che non sia stata scritta da uomo.
Si dice erano ispirati da Dio.
Ebbene, posso io considerarmi ispirato da Dio nell’affermare ciò?
È presuntuoso mi dirai e io sono d’accordo con te, ma non è altrettanto colui che nel passato si è sentito ispirato?
Vedi non ricorro all’ermeneutica e alla storia per confutare, solo alla logica e non confuto, integro.
La favola no!
Gesù di Nazareth è stato Uomo come Te e Me, Figlio del Padre suo.
Putativo Giuseppe?
No, no amico mio!
A Posteriori per glorificare e togliere l’Umanità alla Carne.
Sono stato chiaro, Carmelo?
E chi fa questa operazione?
Un carnefice e persecutore che ora è agli altari, San Paolo.
Ti ringrazio e mi scuso se ho preso a pretesto la tua domanda per esternare questo mio pensiero e così crudamente e chiaramente.
Chiedo perdono a tutti, non mancando di ringraziarvi nell’Agape alla quale con cuore sincero partecipiamo.
Grazie a tutti, amiche e amici, lettori.
 
MC
San Severo, domenica 27 gennaio 2019
09:07:33

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lunedì 25 gennaio 2021

La Memoria, o il 27 gennaio

La Memoria, o il 27 gennaio
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È pensiero che si pensa e ripensa.
Si emenda e modifica.
Cultura che s’impara studiando e
vivendo.
Storia che ammonisce e segna.
Non giustifica e vigila.
Che mai accada il già accaduto!
La Parola vana, superba, bugiarda.
Ingannevole.
E la Parola è verbo e il Verbo è, sì,
è Dio!
Questi non mente e separa, divide
Padre e Madre, il Figlio da loro.
Non odia. Ama.
La Memoria è il barcone in mare.
Il disperato alla frontiera.
Gli uomini e le donne, i bambini.
Loro che scappano dalla Guerra.
Dalla Fame e l’Apartheid.
Genocidi.
La Memoria è Liliana Segre, Primo
Levi, Elisa Springer e Marzabotto.
Ogni morto senza ragione e causa.
È quell’Uomo che forse si chiamava
Schulz.
È il nodo che mi stringe scrivendo.
Le lacrime che scendono …
La Memoria è la Shoah e lo zingaro.
Il diverso giustiziato e ogni Pulizia
Etnica.
La Memoria non è Netanyahu.
Erdogan e Putin. Orban.
Non è Trump e Salvini, la Meloni.
Banale, chi si tatua ogni simbolo di
Morte: Hitler e Mussolini.
La croce uncinata e il fascio littorio.
Definisce le navi delle ONG “Taxi di
Mare”. “È finita la pacchia”.
Sequestra donne e bambini, uomini
e si proclama papà con la bibbia e il
rosario a turlupinare la Parola.
Costoro sono la strada di nuovi lutti,
sciagure e barbarie.
Stermini di Senso che ideano eccidi.
Massacri .
Esclusioni.
Non hanno l’Altro nella Mente e il
Cuore e non sanno il nome …
Forse, forse si chiamava Schulz.
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Michele Cologna
San Severo, martedì 26 gennaio 2021
07:24:42
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Copyright© 2021 Michele Cologna
diritti e riproduzione anche parziali
riservati
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“L’ipocrisia è un omaggio che il vizio rende alla virtù”

“L’ipocrisia è un omaggio che il vizio rende alla virtù.” 

(La Rochefoucauld)
 
 
Caro * … ,
l’ipocrisia se praticata con discrezione è prima condizione per la convivenza politica, civile, sociale.
La civiltà è relazione e tu non ti presenti in un consesso qualsiasi nudo.
Più dai valore all’assise alle quali sei stato invitato, chiamato, maggiormente indosserai il vestito adeguato.
Puoi indossare il vestito appropriato e sarai giudicato bene, indosserai un abito poco consono alla bisogna, prenderai critiche e rimbrotti.
L’ipocrisia senza alcuna ombra di dubbio ben amministrata salva una civiltà.
L’istituzione organizzata più longeva al mondo la Chiesa, è l’esempio che meglio rappresenta il concetto applicato.
Praticato.
Nei rapporti individuali sempre verrà praticata: è una necessità.
Le ragioni avranno sfumature differenti ma nessun rapporto reggerebbe senza quel velo che il vizio rende alla virtù.
Un rapporto senza quel velo leggero d’ipocrisia sarebbe semplicemente impossibile.
Un esempio banale?
Domani mattina ti alzi. Hai dormito male, causa il tuo “fuoco” sacro che ti porti dentro. Ti guardi allo specchio e non ci sputi dentro per decenza. Senti che hai un alito che potrebbe ammazzare un elefante di passaggio. Arriva la tua donna: moglie, amante, amica e di slancio gioiosa ti lancia le braccia al collo ansiosa d’appiccicarti un bacio sulla tua bocca che non presteresti all’inferno. Fingi portandoti la mano davanti alla bocca un colpo di tosse, ti divincoli, prendi la distanza: “amore ho un dolore di testa, sento che sto per recere, mi prepari tu il caffè stamattina?”. Lei contenta e piena d’amore s’allontana e tu corri in bagno e ti chiudi dentro per paura che ritorni.
Il seguito è tuo e non mio e se vuoi lo racconti tu.
Cosa hai fatto, *…?
Che hai praticato?
Hai usato le parole più adeguate che in quel momento ti si sono presentate alla mente per non dispiacere e non subire dispiacere.
Hai praticato quella minima ipocrisia che ha salvato te, la tua donna, il rapporto.
L’ipocrisia si è messa al tuo servizio e ti ha reso virtuoso.
La nudità è bella solo per soddisfare il desiderio, cessato il quale la veste ci rende gradevole la presenza.
Con affetto sincero.
 
Michele Cologna
San Severo, 3 giugno 2009
12.01
 
*(i puntini sostituiscono il nome della persona alla quale indirizzai lo scritto)
 
***
Perché pubblico questa lettera scritta a un amico?
Si faceva bello di non essere ipocrita.
È possibile che qualcuno non lo sia?
No, non credo!
Quanto più ci si nega all’ipocrisia, tanto più la pratichiamo.
Penso.
La misura e lei ci rende più o meno alla verità.
“La Giornata della Memoria” e ogni altra ricorrenza alla quale ci obbliga questa civiltà “sciocca” del rapporto liquido, dell’immagine, della cessata appartenenza, costringe Tutti a praticare il senso mancante nella forma.
Tutti, nessuno escluso.
È l’unico mezzo per comunicare, per imprimere al liquido il corso.
È efficace?
Certo!
Anche se ha spostato il Senso dal soggetto al complemento.
L’azione tramite il complemento rende grazia al soggetto.
Vale predicare e indignarsi?
Direi è d’obbligo!
Dirsi non ipocrita?
È la più manifesta ipocrisia.
Grande ipocrisia.
Mi farò altre inimicizie?
Certo che me ne farò.
Anche l’amico a cui indirizzai la lettera e … lo persi.
Nella pratica gentile e misurata dell’ipocrisia, appunto, rendiamo generoso omaggio alle nostre piccole, insignificanti virtù.
 
Michele Cologna
San Severo, venerdì 25 gennaio 2019
10:09:27
 
 
 
 

 

sabato 23 gennaio 2021

Sasso

Sasso
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È corretto, si può affermare?
Sono triste come un sasso questa sera!
Ho la stessa sua vitalità e … stare fermo.
Immobile.
Pari a un’eternità sconosciuta.
Così e celebrarsi consistente di Niente.
Nullo.
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Michele cologna
Copyright© 2018
San Severo, martedì 23 gennaio 2018
18:25:53
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Il carico …

Il carico …
 
 
Con il camioncino percorrevo la Pedegarganica questa mattina per recarmi alla cava a caricare il sabbione.
Il sole, il verde, l’aria piacevole e maestoso a regnare “Balcone delle Puglie”, Rignano Garganico.
Lo scalo, il Consorzio Agrario, la memoria.
“Papà, quando finisce la strada, come faremo?”
Aveva trovato il coraggio e la domanda.
Se ne poneva tante il Piccolo, ma il più delle volte morivano nel suo pensiero.
Non aveva confidenza con il padre e lo temeva, però con lui si sentiva importante.
Felice.
Sì, era un ometto felice!
Non avrebbe mai voluto che terminasse quello stare insieme, ma anche la mamma in lacrime copriva con le sue ogni spinta alla gioia.
Felice di quel viaggio con il papà e l’odore del sudore dei cavalli forte e piacevole.
Il sorriso alla risposta gli diede coraggio e altre domande.
Andavano a ritirare allo Scalo la “seminatrice a spaglio”.
Tecnologia nuova di rosso fiammante … e le attenzioni.
La gioia andava intristendosi però, alla mamma certo mancavano le sue premure.
E le domande senza risposte al pianto che arrivano al Piccolo, ora Vecchio, stamattina.
 
***
Non mangiava con lei il suo uomo.
Neanche dormivano, vivevano insieme.
In fondo, in fondo non era nemmeno il suo uomo.
Era dell’altra.
Una vecchia.
Non gli aveva dato figli e lui s’è preso la giovane.
Mica ha chiesto!
Era padrone lui e non chiedeva, prendeva.
Così Maria divenne sua con la forza della violenza.
Nessun aiuto.
Invidia, biasimo e puttana.
Che cianciava!
Cosa voleva?
S’era assicurata la vita contro la fame e già tre figli.
Nessuno glielo levava dalla testa, c’era stato complotto.
La mamma, il prete e nessun colpo di testa.
L’avrebbe sposata, la moglie era vecchia.
Non c’era peccato, come Maria Vergine lei era stata scelta.
I sogni, la vergogna, stupidaggini!
Tutti sapevano.
Arrivava con il suo sciaraballo e portava ogni ben di Dio, anche la forza della violenza che ripeteva se stessa.
Dopo ogni visita Maria avrebbe voluto morire più che rimettere il naso fuori.
Il sorriso della complicità, come aver fatto l’amore in piazza.
Puttana al soldo e i figli la Creazione.
E come Maria Vergine dovette accettare la Parola, lei la forza.
Lui si fermò a uno, il suo erano già tre.
 
Michele Cologna
San Severo, martedì 23 gennaio 2018
20:26:19
 
Copyright© 2018 Michele Cologna
diritti e riproduzione anche parziali
riservati
 
***
Ho scritto tanti e tanti anni fa …
“Il mio passato è un lutto al presente”.
Sopraggiunge improvviso e mi toglie l’attimo.
Questa mattina la bellezza.
Vi sarà chiara anche la tristezza e il sasso.
Il sentirsi roccia e non per forza.
 
 
***



 

L’uomo e la parte, l’intellettuale e l’informazione

L’uomo e la parte, l’intellettuale e l’informazione
 
 
L’uomo è di parte sempre!
Se qualcuno afferma che lui “no”, quello è un impostore.
Siamo più o meno obiettivi, se sappiamo contemperare le pulsioni e di conseguenza le parole.
Il pensiero.
Le azioni.
Poi le convenienze, gli interessi, le simpatie e via continuando.
Realtà alla quale tutti siamo soggetti e partecipiamo con più o meno intelligenza e stile.
Compito di coloro che informano dovrebbe essere nell’onestà intellettuale il riferire le posizioni e poi l’opinione.
Di un intellettuale il pensiero e scandagliarlo, misurarlo con la cultura, l’azione e la cosa, la tradizione e la storia, le conseguenze.
L’effettualità antropologica, e visionario nella realtà mutata.
Cogliere con il pensiero le trasformazioni e la denuncia.
Senza tema la voce.
Non voglio non menzionare l’intellettuale organico che è figura di pensiero certo, ma nella strategia della parte.
Anche questi non può sfuggire all’onestà intellettuale nell’identificarsi denunciandosi.
È mondo i ieri si potrebbe obiettare!
Oggi gli ideali non esistono più ed è solo la realtà a determinare il cammino.
Affermazione subdola e ingannevole che può passare solo per ignoranza e strategia della disinformazione a sistema.
Disonestà intellettuale.
Un disegno mondiale che governa con il dogma dell’Unicità della Progressione nella Globalità e la Finanza il Dio Padre, l’Economia il Figlio, la Crescita lo Spirito Santo.
I sacerdoti a celebrare.
Questi gli intellettuali falsi e spregiudicati, organici che praticano la parte nell’oggettività.
Poi i seminaristi apprendisti, ma questo è altro discorso.
 
 
Michele Cologna
San Severo, mercoledì 23 gennaio 2019
08:40:13
 
 
 

 

giovedì 21 gennaio 2021

Impellenze

Impellenze
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È necessità alzare in preghiera
il canto.
Un piatto povero in Olocausto.
Salmo a dire grazie, e …
L’orgoglio del figlio al Padre.
A la Madre e sfiorarle il Ventre.
Rito a Lei, amante senza Tempo.
Flettere il ginocchio e segnare
la mattina già sera, consegna.
Eccomi.
Sono stato misericordioso Figlio
e ho onorato il Padre.
De la Madre il Tabernacolo e ne
ho fatto cilicio d’amore.
De i profumi incenso fecondato
la Terra con l’occhi al Cielo.
Mio Fratello m’è stato Fratello, e
ci siamo divisi il Pane e le Stanze.
Egli ha dimorato in me, io in lui.
Abbiamo amato la stessa Donna
puerpera de i nostri figli.
Un solo Paese il nostro d’illimitati
confini.
Voci d’un solo canto e il mio Dio
è il suo.
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Michele Cologna
San Severo, venerdì 22 gennaio 2021
07:14:48
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mercoledì 20 gennaio 2021

“Ogni emancipazione è perdita”

“Ogni emancipazione è perdita”
 
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Mi vengono in mente dei termini dialettali ascoltati in fanciullezza e mai ripetuti per proibizione e in seguito inibizione.
Li percepivo volgari nel suono e invece, come sulla strada per Damasco, ne riconosco il valore, la creatività, il senso.
La tradizione.
Non si doveva parlare in dialetto e tu non avevi parola.
Le parole del ragazzo erano quelle che ascoltavi e non c’era televisione e radio.
Un tema era tragedia!
Avevi tanto da dire e non sapevi tradurre.
Dovevi scrivere in una lingua straniera che non conoscevi, l’italiano.
Errore grave vietare al bambino di esprimersi nella lingua che pratica e ascolta, il dialetto.
Ora però, questo problema non esiste più e la lingua del bambino, del giovane e degli adulti è quella dei mass media.
Mille e duecento vocaboli che raffrontati a quelli del più miserabile dizionario in lingua italiana, rappresentano un decimo.
Il lessico della lingua italiana è tra i duecentoquindicimila e i duecentosettantacinquemila lessemi, pensate un po’.
Anche una persona colta, diciamo un professore, non ne usa più di tremila e Tullio De Mauro fermava lo zoccolo duro a settemila.
Che abisso!
Nino Casiglio scrittore della mia città, tentò un dizionario del dialetto sanseverese e si fermò alla lettera esse.
Già stava a sette volumi e nessun editore disponibile.
“Il gioco non valeva la candela.”
Ora me li ripeto nella mente e assaporo la tradizione, il suono onomatopeico, il senso e la storia.
Una finestra sul passato chiusa.
Che perdita!
Mi muovo immaginando una realtà inesistente e ne assaporo la bellezza.
Maledico l’emancipazione e piango la perdita.
“Ogni emancipazione è perdita”, uso questa affermazione da anni immemorabili e non so se sia mia o di altri.
Non importa, ma il dolore della perdita è mio, sì!
Già Gramsci invitava i suoi corregionali a non vietare ai bambini il sardo.
Certo il sardo è lingua.
Ma non è lingua ogni dialetto?
Non è ricchezza culturale gettata via?
La miseria di senso e di comportamenti, di gesti ha occupato l’uomo emancipato.
Con lo stampino e tutti uguali, tutti la stessa cosa, gli stessi termini, i gesti …
E vedo la mano che passa nei giovani capelli lei e crede quel passaggio aggraziato.
Invece è perdita senza rimedio e senso.
 
Michele Cologna
San Severo, sabato 20 gennaio 2018
19:03:02
 

 

martedì 19 gennaio 2021

Prima della lettura di quotidiani e commenti …

Prima della lettura di quotidiani e commenti …
 
L’Italia è questa!
Anche gli italiani e non sono altri.
Dante si lamentava della faziosità dei guelfi e ghibellini.
Fortunato, non ha conosciuto questi nostri.
Neanche il Guicciardini e il Macchiavelli.
E il Principe non è stato mai desiderio italico.
Il “particulare” e le croniche sono storia.
Aequatio intellectus et rei.
E l’illuminismo è trasformazione che ha messo su Nazioni, Stati, Diritti e Diritto.
Ma agli italiani non piace.
Hanno famiglia e poi il San Giovanni.
Non sono forse tutti compari?
Figliocci?
Conte ha avuto la fiducia e piace.
Egli è l’incarnazione dell’italiano autentico.
Grigio e il particulare.
Il suo.
Non c’è morale e non c’è etica.
La politica è l’interesse possibile.
D’altronde, Berlusconi, Salvini, Renzi, Grillo, Travaglio, Mastella – Dio mio e mi fermo! – come si possono spiegare senza quel “particulare” interesse?
Per gli italiani l’oggettività coincide con la soggettività interessata dal particolare proprio.
E Conte è l’uomo della provvidenza.
Certo fa un po’ impressione Luigi Bersani a giustificare.
E ieri come Nemesi, con la rinascita di Conte, muore Macaluso.
L’ultimo comunista libertario.
L’Uomo ideologico e pragmatico, innamorato del Diritto e dei Diritti.
C’è la moglie di Mastella e la Polverini, Tabacci che di quella pletora d’ignavi a correre dietro la propria bandiera, è il migliore.
Pensate Casini.
Non è possibile non segnarsi.
Renzi populista ed ha caratteristiche d’esso.
Conte è la Democrazia Cristiana che risorge e incarna il peggio: Andreotti, Rumor, Gava, Colombo e tutta quella roba lì.
È l’italiano autentico che piace agli italiani.
Tutti temono di parlare di proporzionale puro, se non usarlo come minaccia.
Conte no, pensa davvero che sia il meglio!
Il Particulare che si fa governo.
L’instabilità?
E chi se ne frega!
Intorno al piatto tutti d’accordo e oggi mangerai qualcosa in meno tu e domani chissà!
Rinasce Andreotti senza disprezzo.
Ha saputo lavorare e bisogna riconoscerglielo.
Da vive dei vice Di Maio e Salvini a equilibrio del panorama polito governativo e insostituibile.
Che fulgida carriera!
Ma negherà fino alla morte “cicero pro domo sua”.
Viva Conte, viva gli italiani, viva l’Italia.
 
Michele Cologna
San Severo, mercoledì 20 gennaio 2021
07:24:44
 
 
 

 

lunedì 18 gennaio 2021

Tu, elettore del PD e voi elettori tutti …

 

Tu, elettore del PD e voi elettori tutti …
 
 
Io non conosco la tua età, elettore del PD e fan di Renzi, che rimproveri coloro che hanno avversato entrambi, il PD e Renzi, lo ripeto affinché tu non confonda, dall’esterno e dall’interno del partito.
Ecco, ti dico che io sono vecchio e ho vissuto cercando di capire e della vita ne ho fatto esperienza.
I partiti sono parte, è nel nome.
Gli aderenti, gli attivisti, i fan sono partigiani, e non i Partigiani coloro che hanno salvato l’Italia dal fascismo e dal nazismo.
Io, giovane che si affacciava alla vita pubblica, non sopportavo l’arroganza del potere che tramite il governo praticava l’esclusione, l’arbitrio, la non osservanza del Diritto Costituzionale e Positivo.
La Democrazia Cristiana era il potere, il governo e praticava tutto ciò nei fatti e non nella teoria.
Praticava a piene mani il detto, “fai come prete dice e non come prete fa”.
Non era più clericale della stessa Chiesa d'altronde?
I più giovani possono andare alla ricerca degli scritti di Mario Meloni, che prendendo a prestito lo pseudonimo di Fortebraccio, nei suoi corsivi giornalieri ne fa la “cronica”.
I partiti più piccoli satelliti si differenziavano nella dizione e non nella sostanza e uomini di valore e pregio intellettuale, anche con le migliori intenzioni, favorivano e praticavano la stessa politica della DC facendo la voce grossa.
I democratici, gli indipendenti, gli intellettuali erano sbeffeggiati se non di parte.
Sommariamente, questo era il dato.
L’altra possibilità era il Partito Comunista Italiano, però.
Per chi non era comunista?
Quel Partito però, il più ideologico, dall’esterno sembrava essere il più rispettoso dello Stato di Diritto.
Paradosso.
Fu questa convinzione che mi fece avvicinare a quel partito e aderirvi.
Dentro e con i sospetti dell’infiltrato, iniziai il breve periodo di adesione mia a quel partito, 1976/1981.
Ricoprii nella diffidenza generale alcune cariche, rendendomi conto dell’impossibilità di qualsiasi posizione personale culturale e operativa in esso.
In un Congresso locale non mi trattenni e la dissi tutta.
Impietoso.
Retoricamente mi posi la domanda, “Cosa differenzia un attivista fascista da un attivista comunista?” e, sempre retoricamente, mi risposi, “La Casualità”.
Fui salvato dal linciaggio.
Comprendi, caro elettore del PD e fan di Renzi?
Di più, il passaggio tuo alla Lega di Salvini?
A Grillo?
Similes cum similibus e Renzi, Salvini, Grillo sono controparti della stessa Opera.
L’Autoritarismo che cattura al proprio servizio la democrazia.
E della Maggioranza ne fa Tirannia.
Voglio ripeterlo, Matteo Renzi, Matteo Salvini, Luigi Di Maio, Grillo sono scene della stessa Rappresentazione.
Matteo Salvini e Luigi Di Maio, un tantino fascistoidi e razzisti.
Sponde che forse avrebbe toccato anche Renzi insieme a Minniti.
Ma i forse restano forse perché non riscontrabili.
Però io vecchio d’età e esperienze non brucio nello stesso fuoco due volte, sia esso appiccato da Matteo Salvini, da Matteo Renzi, da Luigi Di Maio e Grillo, capisci elettore del Partito Democratico?
Anche voi elettori tutti, comprendete?
 
 

sabato 16 gennaio 2021

Mi ha fatto proprio spaventare e …

 

Mi ha fatto proprio spaventare e …
 
 
Mi ha fatto proprio spaventare e …
Il dolore di perderlo.
Questa mattina, “Grazie, Michele, che mi vuoi bene”.
Giovanni e gli occhi sembravano rinsaviti.
Solo un attimo e poi le solite farneticazioni.
Tutto lasciava presagire il peggio e la disperazione.
Non poteva aver contratto il virus, ha rapporti solo con me.
Ma l’equipe del 118, era Covid.
È stato quasi due giorni ricoverato a San Giovanni Rotondo, sì polmonite e blocco intestinale.
Ma sia l’una che l’altro e pian piano si va verso la normalità, che poco differisce nella cura dalla straordinarietà.
Ma sono felice anche della stanchezza che mi procura e Giovanni sta ancora con me.
È di quattordici anni più piccolo e voglio andarmene io prima di lui.
Non sto scrivendo, ma questa mattina sento la necessità.
Come la rana, è la mia natura.
Anche del “Maleducato di talento”.
Sì, proprio lui, Matteo Renzi!
È partito da critiche giuste e sollecitazioni necessarie.
È salito in groppa alla rana che lo stava traghettando sulla riva che cercava, non ha resistito.
Ha punto.
“Perché l’hai fatto?”
Non risponde il Maleducato “è la mia natura”, ma cerca di riallacciare rapporti con la Rana che più si fida.
Non è detto che la Rana ferita raggiungerà la riva.
Forse la corrente delle acque agitate la faranno annegare insieme allo Scorpione.
Tutta l’Italia insieme.
E ti viene di segnarti e “Dio mio, non peggio!”.
Ma nessuna preghiera può mutare la natura della Destra italiana.
Salvini è peggiore di Renzi e la Meloni è fascista.
Non c’è speranza che cambi come Salvini e Berlusconi.
Sono della stessa pasta e divorati dal populismo, Renzi, Salvini, Berlusconi, Meloni.
Trump docet.
È la loro natura!
Come la follia a regredire di mio fratello Giovanni, un attimo.
Povera Italia, poveri italiani.
Giovanni sarà il mio fardello pesante fino alla fine dei miei giorni, è destino.
Ma questi scorpioni della politica italiana non sono destino.
Sono degenerazione come lo è Conte e Di Maio e tutta la compagnia non bella.
Eppure dell’indecenza tutta italiana, ora sono il meglio.
È nudo il re, ma manca uno vestito.
Buona domenica a tutte le amicizie e ai lettori en passant.
Meditiamo.
 
 
Michele Cologna
San Severo, domenica 17 gennaio 2021
07:59:45