venerdì 10 luglio 2020

La libertà e il perdono


La libertà e il perdono


La libertà e quando d’Ella parliamo pensiamo alla nostra.
E poiché è vezzo associarla al perdono, ci rifacciamo a noi.
Chi non vuole essere perdonato nell’errore?
Lo pretendiamo come atto dovuto.
Proviamo a pensare a quella dell’altro.
E …
La libertà costa cara.
È un lusso che pochi, pochissimi possono permettersi.
Gesù forse, se sono veri i vangeli e ci sono molto dubbi.
Ma la sua era nell’Amore e caccia i mercanti dal Tempio.
Neanche i Santi, i Papi o altre figure di rilevanza mondiale.
Infligge dolori insopportabili alla vita.
Un cilicio che non puoi dismettere.
Perché la tua vita in niente può caratterizzarsi.
Nulla tu.
Niente.
Se le dai carattere, togli la libertà all’altro.
E ognuno ha libertà di qualsiasi azione, pensiero e gesto su di te.
Un martirio senza fine.
Ma da nessuno apprezzato e tu non puoi fartene credito.
Se credito c’è è della Libertà.
Perché il “libertino” beneficiante pensa sia una sua prerogativa e la tua sospensione, pausa ad essere è un vuoto non riconosciuto.
Di cosa parliamo?
Aria fritta.
La libertà e il perdono hanno regole.
Nell’Etica che è estratto della Cultura e prende forma nel diritto.
Il Diritto Positivo che se ne fa carico nel normarle.
E solo in esse la libertà e il perdono prendono e trovano senso e applicazione.
Si leggono cose assurde, impensabili.
Stupide.
Neanche l’anacoreta è nella libertà assoluta.
La sua libertà è normata dalle necessità che la solitudine impone.
La macchina per andare chiede propellente, autista e che tutto funzioni alla perfezione.
Non è la Parola una macchina che veicola pensieri?


Michele Cologna
San Severo, venerdì 10 luglio 2020
09:16:47




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