Giorni …

Giorni ...
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Si porta trascinando i giorni e sa che non sono i suoi.
Come resti di una vendemmia, spigolatura d’acini che non diverranno vino.
La fatica piega i ginocchi stanchi, e i carchi antichi ne appesantiscono la soma.
Ora più d’alcuno spazio libera.
Stipata libreria d’ogni libro letto e scritto, pensato.
Pagine intonse su cui mai poseranno sguardi, e d’occhi amati.
Ove nessuna lettura e declamazione, romperanno mai del silenzio l’eterno.
Finestra che dà su un mondo andato e che, a imposte chiuse, mai altri affacceranno.
Ne ha certezza e spera, e in essa, quale agonia d’assistenza priva, abbandona.
Delirio della stessa e sempre uguale, tragedia senza storia e tempo.
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Michele Cologna
San Severo, domenica 7 luglio 2013
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