venerdì 6 marzo 2020

Domenica 8 marzo 2020, II di Quaresima (anno A)


Domenica 8 marzo 2020, II di Quaresima (anno A)


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».
All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

Parola del Signore

Oggi l’Uomo si trova a vivere una realtà dimenticata.
Ottantacinque anni di benessere.
Tempo che l’ha portato a credersi bastevole a sé.
Immortale nella scienza e nella tecnica.
Prepotente e senza timore nei confronti dell’altro.
Assoluto padrone del suo destino.
Giovane per sempre e la morte nascosta, relegata in un muto silenzio senza dignità di celebrazione.
L’ha scacciata dalla propria dimora e si è inventato le camere ardenti per tutti.
Nessun morto deve abitare più la propria casa.
Fuori la morte dal pensiero, poi dalla vita e la censura dell’evento.
Dio e una risata al Vitello d’Oro, genuflesso.
La potenza del Denaro, la Finanza: il Dio davanti al quale tutti debbono inginocchiarsi in adorazione.
L’uomo più potente del mondo, sbeffeggia l’altro e sfida.
Impone il suo balzello etico, morale, economico.
Egli è l’assoluto di questo tristo Tempo.
Mi viene il sorriso beffardo della pietà.
Pietà per l’uomo dai capelli gialli, pietà per l’arrogante uomo che si credeva potente in Italia, pietà per colui che apre il recinto e libera uomini deprivati da una guerra senza fine.
Pietà per la mia stupidità di uomo immortale ai piedi del Vitello d’Oro.
Il mio Ego potente e Dio di me e io del mio inferiore per condizione non etica, non morale, non religiosa, non si sapere, ma solo economica.
La condizione un Minus senza valore e speranza.
Mosè scaraventò le Tavole sul Vitello d’Oro e lo distrusse.
Ora non abbiamo Mosè e neanche il suo dubbio che l’inibisce la terra promessa.
Degli dei ipertrofici e smarriti.
Padreterni senza scettro e il babbeo dai capelli gialli e il nostro tutto italiano, penosi.
Penosi noi tutti.
In ginocchio davanti a un dio minore coronato di nome e senza scettro.
Questo insignificante dio ci porta alla nostra dimensione dimenticata.
Di poveri illusi.
Gaudenti e stupidi a danzare il bello, a venerare una dimensione che non è della vita, la felicità.
La felicità che scioglie lacci e laccioli.
Ogni vincolo con il sacro, con la famiglia, con l’altro e la civiltà del diritto, del rispetto, della socialità salubre.
Della cultura senza storia né soggettiva, né oggettiva.
Fede e religione, etica e morale.
Deprivati di sentimenti e consapevolezza, responsabilità.
Questo niente, questo nulla, questo virus minore che inginocchia l’adorante del Vitello novello Mosè.
Non voglio più appesantire questo mio che si unisce alla Parola del Vangelo per senso e non per locuzione.
Le Tavole rinasceranno e prenderanno nuova forma dalle cenere del Vitello?
No, no stante alle deficienze di coloro che hanno il destino dell’uomo nelle mani.
Solo se questo re senza scettro, questo “coronavirus” prenderà nelle sue mani il destino dell’Uomo e gli farà comprendere la sua onnipotenza effimera, quanto se non meno, della sua palese inconsistenza.
Caduco, effimero, provvisorio in sé, se non nella sacralità del dentro che è Amore del Padre e della Madre, del Figlio e del Fratello.
Grazie a tutti, amiche, amici e lettori.

Michele Cologna
San Severo, sabato 7 marzo 2020
07:42:03



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