Amicizia
Si chiamavano amici.
Davanti al nome l’appellativo.
Che ferocia!
Le parole servono agli uomini per mascherare la loro
ignominia.
E una volta operato il vulnus, questi la parassita per
sempre.
Accostato al senso vero, vivrà il degenerato se non usurpandone
addirittura il primitivo.
I democristiani si davano l’appellativo di amici.
Uomini uno contro l’altro armati e per bande.
Ma “amici”.
Non si offenda nessuno, cito loro perché voglio parlare
dell’Amicizia.
Ma potremmo sull’appellativo compagno e dovremmo contare
milioni e milioni di morti ammazzati.
Anche Facebook ha scomodato questo termine.
Tutti “amici” su questo social a consumarne nell’appellativo
il proprio appetito.
Un mondo variegato dove vive di tutto.
E l’Amicizia olocausto.
Si fa sfoggio del numero in amicizie e “mi piace”.
Più ne hai, più vali.
Sei bravo e vero amico.
Poi ci difendiamo e diciamo è il virtuale.
No, nel virtuale riportiamo il vizio del reale.
Con delle accentuazioni.
Sono stato uomo pubblico e ho avuto migliaia e migliaia d’amicizie.
Tutte si sarebbero immolate in nome d’essa.
Sorrido.
Non amaramente, no!
Si sarebbero immolate all’interesse loro che vedevano in
te.
Vogliamo dire che si riscontra anche tra fratelli?
Possiamo dirlo senz’altro, ma qui l’amicizia non c’entra.
Ci passeggiavi, consumavi qualche cena, qualche gita, uno
spettacolo, una parte della vita insieme, ma era amicizia?
No.
Conoscenza stretta con quell’affetto che la
frequentazione crea.
L’amicizia è altro e se mi riesce cerco di spiegarla.
Posso dire che ho avuto un solo amico nella mia lunga
vita.
L’amicizia è amore e noi per esso ci cercavamo.
Senza interessi né palesi, né nascosti.
Neanche omosessuale, rigidamente etero entrambi.
Amicizia così vera e intensa da allarmare.
Ingelosire gli affetti.
“Non si spiegavano quei due”.
È brutto riportare ragionamenti e poi di persone che non
sono più in vita.
Poche persone non hanno mai visto in questa amicizia
altro che l’amicizia e sono mia moglie e i miei figli, la mia mamma e la sua
mamma.
Tutti gli altri pensavano al plagio e io ne ero l’oscuro
maestro.
La vita separa e la nostra non è sfuggita alla regola.
Ma l’amicizia?
È intatta, sì!
Io ci ragiono ancora con lui e tante volte in sogno.
Anche lui e nelle promesse di ripristino nonostante le
mie divertite rampogne.
Mi sentii apostrofare “lazzarone” e preso da un abbraccio
alle spalle.
Questo qualche anno fa.
Era lui.
Incontenibile la gioia e d’essa le lacrime.
Ci raccontammo e senza pause d’anni eravamo noi del
sempre.
Anche dei decessi.
Mi rimproverò d’averlo lasciato solo.
Era solo.
Anche io ero solo.
Non l’ho mai rimproverato, anche se molte volte ho
pensato che il “lazzarone” poteva anche chiamare, farsi una capatina …
Specialmente quando Tonia o qualche figlia l’incontravano
e mi portavano i suoi saluti.
Il suo posto nel mio cuore non l’ha occupato nessuno.
Mi ha confessato in un abbraccio di qualche mese addietro
l’identico.
Anche che ormai in pensione e libero da impegni pedagogici
sarebbe ritornato l’antico sodalizio.
Una solenne mia risata seppellì l’affermazione dal senno
fuggita.
Niente si ripristina.
Ma ciò che è, mai si cancella.
Amicizia è indelebile amore senza storia e tempo.
Un bacio della Fortuna.
Michele Cologna
San Severo, martedì 3 marzo 2020
09:14:55
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