domenica 8 marzo 2020

Il frigo, la memoria e lo stipo


Il frigo, la memoria e lo stipo


Spia nel frigo e cerca.
Cosa?
E sorride al ragazzo, furtivo allo stipo.
Gli odori intensi e stava lì ogni suo.
Smisurato, a l’altezza del bambino e poteva starci dentro.
Nascondersi e ogni ben di dio saccheggiare.
La sua attrazione e non per l’aspetto.
Metteva paura.
Grigio l’esterno a smalto pittato, e scuro, cupo legno l’interno.
Un mostro pronto a prendersi la mano furtiva, se non ritirata in tempo.
Ma la gola su la paura vinceva.
Vasi, fusine, giare, ceramiche d’ogni misura di grascia stipate.
Salsiccia secca.
Sott’olio, prelibatezza a la mano ostile, l’olio e l’unto.
Anche sotto sugna, meno buona ma catturabile.
No, non era tra le preferite.
Ma quando la mammina la scioglieva nel tegamino …
Celeste.
Soppressata.
Sapore divino e andava affettata.
A la mano furtiva preclusa.
La “fegatazza”: fegato, cuore e polmone, non gli piaceva.
Il sanguinaccio neanche.
I lampascioni sotto olio, le carote rosse, i peperoni e gli altri sottaceto.
Trascurabili.
I capperi no e la deliziosa miscela di sale e aceto.
Difficile da aprire quelli con chiusura ermetica a gancio.
Non aveva nelle dita la forza per sollevarlo.
Quelli però di bocca larga e non tappabile, se non con un panno stretto dal laccio alla gola, saccheggiabili dalla piccola mano.
Il ripiano di terra questo e poi l’altro raggiungibile solo salendo sulla sedia.
Più pericoloso e quando, nulla mancava della filiera del latte cagliato, agguantabile solo il formaggio di cui era ghiotto.
Tanto che la mamma doveva ricorrere alla peretta.
Gli ossiuri o vermi che gli popolavano de l’ano lo sfintere.
Ne mangiava e se ne mangiava!
Dallo sguardo al frigo per la colazione e niente gli piace …
Lo stipo.
Quello del bambino goloso e dal nomignolo di “magnaccione”.
Anche “Liborio” e qui stava la canzoncina del papà:
“Liborio della Serra, compratore di fichi secchi, con un soldo di sorbetto non s’aveva da saziare”.
Si vergognava, allora e non capiva il senso.
Il sorriso agli odori antichi ora e la scelta controvoglia cade sul gorgonzola che il vecchio spalma su un minuscolo panino.

Michele Cologna
San Severo, domenica 8 marzo 2020
09:03:07




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