martedì 24 marzo 2020

La Follia di un “Tempo Folle”


La Follia di un “Tempo Folle”

Mi alzo e debbo fare il test, uno sguardo attraverso i vetri del portico, e vedo Giovanni lì, dietro la porta ad aspettarmi.
Gli faccio cenno di andare a casa, ma non mi ascolta.
Faccio il test glicemico, misuro la pressione, tutto ok.
Mi vesto e sbircio all’esterno, Giovanni è ancora là.
Esco per dirgli di aspettarmi a casa sua, come tutte le mattine, solo il tempo di preparare la colazione e la terapia.
Sbalordito, è nevicato!
Affascinante.
M’incanto.
“Giovanni, vai a casa! Non vedi che fa freddo?”
Batteva i denti.
“Ah, vieni tu?”
“Giovanni, c’è qualche mattina che non vengo io e vieni tu?”
“No!”
Preparo e la bellezza della follia non mi lascia.
Il Tempo e pur essendo io vecchio, ricordo solo quella del ’56, ma si dimentica è la primavera è tangibile nel respiro e l’occhio.
Il Coronavirus e penso alla locuzione di ieri sera del prof Gallo impietoso nella denuncia.
La medicina di base falcidiata, del territorio inesistente, l’ospedaliera e i tagli da tutti, proprio tutti i politici a piene mani praticata.
Sì, quelli che versano lacrime di coccodrillo!
Se il Popolo avesse memoria, attribuirebbe loro tutti questi morti e un bel processo.
Non giudiziario, politico e li zittirebbe in un colpo solo mandandoli tutti a casa e in quarantena eterna.
Ma sappiamo che essi, non meritano il pronome “loro”, si riciclano e non c’è farmaco o vaccino che tenga, le Bestie regneranno ancora.
Il prof Gallo ancora, la ricerca e ti fa venire la pelle d’oca e le lacrime per quanta asciutta verità.
Una “Lectio Magistralis” per contenuti e tono.
E le parole sue ornate di umanità e competenza, professionalità non riscattavano i morti, neanche l’infamia di coloro che hanno retto negli ultimi anni le sorti di questo disgraziato Paese.
La Follia fa rabbia, anche l’Amaro del sorriso che sa.
Giovanni mi chiederà sempre “vieni tu?”.
I politici saranno sempre le solite Bestie, con qualche speranza e dopo tanti anni un Ministro, la porta nel nome.
Roberto Speranza!
Omen nomen, ma Egli dà speranza per compostezza, educazione, democrazia ed essersi circondato di illustri intelligenze.
La Sanità, “passata la festa e gabbato lo santo”.
Quegli “uomini d’onore” e “benefattori” in prima fila a contatto con la sofferenza, non saranno più eroi.
E dimenticati per sempre …
I morti, quelli senza alcun affetto dietro che mi danno le lacrime scrivendo …
Mi vedo, vedo la Metà della mia vita e la solitudine.
Le fragilità di noi vecchi tutti e sorrido alla neve.
Ella non ha Tempo e Ragione.
È Follia anche, e veste di Bianco la Primavera.

Michele Cologna
San Severo, martedì 24 marzo 2020
08:18:46




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