sabato 21 marzo 2020

Domenica 22 marzo 2020, IV di Quaresima (anno A)


Domenica 22 marzo 2020, IV di Quaresima (anno A)


Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita; sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!».
Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.
Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.

Parola del Signore

Ho riportato la forma breve del Vangelo odierno, ma per coloro che hanno voglia e tempo quella estesa è molto più significativa.
Come pure il passo dal Primo Libro di Samuele e la lettera di san Paolo apostolo agli efesini.
Di più se possibile, il Salmo responsoriale, “Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla”.
Nella lettura anche la mente più scafata non può non inchinarsi al Senso e la Potenza d’Esso.
La Luce è la traccia.
Chi segue la Traccia che questa Luce illumina è sollevato dal destino di “individuo” solo, e nel “branco” al pascolo condotto niente gli mancherà.
Perché, “Tuo è il regno, tua la Potenza e la Gloria nei secoli”.
Il credente, l’osservante, l’obbediente non è mai solo.
Egli è un privilegiato a cui niente può mancare.
Nel bene e nel male c’è chi vede e provvede per lui.
Il Potere buono che chiede al suo sottoposto solo l’ubbidienza cieca, totale e in cambio la protezione e ogni responsabilità.
Il Vecchio Testamento è questo!
Gesù non ci sta e con il suo sputo impasta del terriccio lo pone sugli occhi del cieco dalla nascita e gli dona la vista.
Ora ha occhi per vedere e se vuole essere devoto, obbediente e suddito sta solo alla sua scelta.
Ha dato all’uomo, meglio ha restituito all’Uomo la libertà.
La sua strada può essere dentro o fuori la Luce.
Può percorrerla al buio e scegliersi le sue stazioni di riposo, oppure al seguito della luce che abbagliandolo gli dà ogni riferimento e ristoro.
Fatica.
La fatica dell’obbedienza totale e dell’astenersi dal “peccato”.
Perché non seguire quella luce, trasgredire si incappa nella pena doppia, del potere temporale e spirituale.
Gesù è l’Uomo Nuovo che nessun filosofo è stato capace di comprendere.
Egli è l’Uomo che libera e non dal potere del Tempo.
Ma dal potere di ogni tempo, sia che si manifesti sotto vesti temporali, sia spirituali.
Nessun rito e nessuna preghiera ritualizzata.
Alcun “Re”.
L’Uomo è il re di se stesso e alla richiesta di Pilato risponde confermando la sua sovranità.
Ogni uomo è re di se stesso.
Egli e solo egli è il suo destino.
Fornisce anche la motivazione di questa rivoluzione culturale e antropologica, l’AMORE.
Questo Assoluto dell’Uomo con il quale viene al mondo e se c’è Dio, questo può essere solo quell’Assoluto che non necessita di altro.
Né leggi, né libri sacri, né celebranti, né sacerdoti.
L’Uomo e Dio che lo abita.
E se l’Uomo è ragione, Dio sta nella Ragione e non nel dogma.

***
Vedrete amiche, amici e lettori quando usciremo da questa pestilenza e chi ne uscirà!
Due tracce entrambe sotto forma di nuova luce: una, sarà purificatrice della vita corrotta dell’uomo e Dio che punisce; l’altra, il potere forte che non può tollerare deviazioni di alcun genere.
La luce divina e la luce del potere.
Non ci sarà traccia del denaro corruttore d’ogni etica e morale.
Anzi, già si è creato la strada che i due poteri dovranno seguire e sono miliardi sonanti lì a disposizione per continuare il balletto.

Michele Cologna
San Severo, sabato 21 marzo 2020
09:17:40



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