sabato 5 dicembre 2020

Raddrizzate le vie del Signore

Raddrizzate le vie del Signore
Mc 1, 1 – 8 
 
 
Il Padre Nostro cambia, anzi dal 29 novembre 2020 è già cambiato ed è obbligo per gli oranti tutti, “E non ci abbandonare alla tentazione”.
Sarà via raddrizzata?
Era in latino quando il fanciullo chierichetto frequentava la Cattedrale e pensava alla vocazione e si sentiva chiamato.
Il padre lo mandò ai salesiani e la vocazione in presa discendente fino al distacco con rimorso.
Superato e sì, dall’avversione.
Mai ateo e da illuminista alla ragione si dichiarava agnostico.
Non sapeva e tutte le strade se le raddrizzò da solo come errante.
La vita e gli studi, le perdite che il vivere infligge alla vita.
Un ritorno acceso e la sua esistenza conobbe il taglio.
Sì, perché l’esistenza di un figlio si divide in due: la prima, la mamma in vita; l’altra la mamma in morte.
E niente è più come prima.
In tutte le peripezie della vita e tante, un punto fermo come un appuntamento, le preghiere del mattino.
Il Pater Noster che era diventato Padre Nostro, l’Ave Maria, il Gloria al Padre, l’Angelo Custode, l’Eterno Riposo.
Perché?
E l’antropologia gli aveva fatto comprendere come nessuna preghiera il Figlio del Padre avrebbe voluto e la Parola ritualizzata e potente è la più lontana dall’Amore che è Dio.
Gesù di Nazaret, l’Uomo, aborrì ogni preghiera e ci avevano detto che il Padre Nostro era l’unica cosa che Egli lasciò come suo testamento.
Falso, falso, falso.
Se Gesù avesse formulato quel testo, avrebbe rinnegato tutta la sua esistenza.
Ebbene, nonostante tutto ciò, non pronunciare quelle preghiere del mattino, sembrava togliere dalla propria vita il Padre e la Madre che nella tradizione avevano a lui consegnato la vita e il vivere.
Il Vecchio ancora ogni mattina si segna e prega: Padre Nostro, Ave Maria, Gloria al Padre, l’Angelo Custode e più, i morti si sono accumulati nel tempo e sono tanti, Eterno Riposo.
Non può non farlo, come il respiro.
Di più, il suo nella continuità con il Padre e la Mamma che lo hanno generato.
Ora è obbligo “non ci abbandonare alla tentazione”.
Mai io so per certo che il Quid che mi governa e guida non mi abbandona se non per mia volontà.
Allora?
C’è qualcuno che mi possa abbandonare alle tentazioni se non io stesso?
Il Quid o Dio è immanente a me e l’indurre era un rafforzativo della volontà, l’abbandonare già sa che la volontà sarà insufficiente.
E non sta Dio in essa, solo io e la mia miseria.
Continuerò con la formula precedente che mi rende più uomo e di volontà.
L’obbligatorietà non è per me che non sto in altro se non nel Padre mio e la Madre.
E non credo che sia via raddrizzata, penso di più a una deresponsabilizzazione dell’uomo.
 
 

 

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