sabato 19 dicembre 2020

Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce

 

Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce
Lc, 1 36-28
 
 
Le viene chiesto un consenso che non poteva negare.
Vergine designata.
L’altra Maria, la mia, non era designata che al lavoro e al destino di una fanciulla e il sogno.
Maria la prima, partorì vergine.
Quella a me più vicina, la madre mia, partorì il figlio dalla violenza.
Voi dite c’è una differenza sostanziale e io vi dico di no!
Entrambe Maria e quella portata agli altari non poteva negare il consenso per convenzione e cultura.
La mia Maria alla forza della violenza e il destino.
Sottratta alla povertà è vero con la Parola di colui che celebra Dio ogni mattina.
“Dio così aveva voluto e ubbidendo ne glorificava la volontà.”
E fu Madre e prostituta.
Serva.
Servì Dio e il Padre/padrone e allevò sei figli.
Fu buono il Padre e non allevò nessuno dei figli per darlo in olocausto.
Il disegno qui più meschino nell’obbedienza del padre e del ruolo.
Fa salire il sangue alla testa a quel “figlio del dolore” oggi vecchio.
Ma fanciullo non sapeva se non nel pianto e riconosceva se stesso e la madre sua.
Anche il Destinato Crocefisso e non sappiamo se nel pianto, pregò la madre sua che non comprese.
Non poteva Amore che genera solo per Amore e nessun altro fine, edificare sulla morte che è la negazione della vita.
La Mamma non capì ciò che la Prostituta sapeva e praticava, si dava per amore e si donò anche a lui che generò, ma la continuità divora.
Amore la vittima sempre.
Come te in una grotta io e la mia nel tufo e piangeva Maria.
Non c’era né l’asinello, né il bue.
Neanche il padre e non era Giuseppe.
È vero, ebbe ogni cura e generosità, ma Maria fu serva sempre.
Riottosa serva alla vita senza Amore domata.
Non fui e non lo sono della tua perspicacia e intelligenza.
E da Maria non volli sapere per Amore del Padre?
Non lo so!
Ma io già dalla gestazione conoscevo il sapore delle lacrime.
Le piango amando e sono figlio e vittima, carnefice e giustiziato.
Ho sperato e il mondo non cambia.
Dio è Memoria.
È ovvio e nell’ovvio consola e sacrifica e Amore muore.
Maria lavava e il figlio alla presa del lembo della sua veste, come lei, piangeva.
 
 
Michele Cologna
San Severo, domenica 20 dicembre 2020
07:45:38
 
 
 
 

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