sabato 28 novembre 2020

Vegliate: non sapete quando il padrone di casa ritornerà

 

Vegliate: non sapete quando il padrone di casa ritornerà
Mc 13, 33-37
 
 
Ci invita a cercare Dio ed essere sempre pronti.
Elevarci a Dio, quindi.
Ha tirato le cuoia un uomo spregevole la cui morte ha causato isteria e spregevole ammirazione.
Nessuno si è sottratto al fascino di questo lestofante, neanche la persona di Bergoglio.
Scorre la favola era il migliore.
Forse la Chiesa lo benedirà e lo farà santo.
Quando il soggetto stava a Napoli si raccomandava ai napoletani di chiudere bene le porte di casa e le finestre.
C’era, per la città “una nube spermatica”.
Uscivano incinte donne così, senza alcuna copula.
Preoccupante.
Impensieriscono anche tutti i figli sparsi nel mondo e l’eredità
Ci aggiungerei, ma è parte solo della mia miseria, quanti morti “el Pipo de oro” si porterà appresso.
Le folle smodate e il Covid.
Anche con la benedizione del Papa.
Ho scritto e sono stato attaccato.
Da deficienti, direte voi e penso io, invece la pensano così quasi tutti.
Era un dio, un uomo buono, ha donato ai poveri e ci aggiungerei io, specialmente alle giovani e sprovvedute donne per miseria e povertà molto sperma e figli.
Dirà un cretino romano che scrivo per invidia, ma non è condannabile perché quel deficiente non sa cosa sia l’etica, la morale e con questa Dio.
Certo verrà facile a qualcuno osservare non lo sa neanche Bergoglio.
E qualcuna parlerà di misericordia, come se questa fosse un post per giustificare e non ante per prevenire.
E io non cerco consensi e porto alta la mia etica, la morale che non è all’ordine di idee e dottrine religiose e laiche e la mia dell’Uomo.
Credo che a molti sfugga che la morale è costituita da quelle regole non scritte ma praticate che salvano il vivere insieme.
Pensate se tutti praticassimo quella di “el Pipo”.
Non sto a negare il “tu devi”, “l’appercezione trascendentale” e qualche giorno fa ho scritto della bolla che ci contiene come un “pre” dell’azione e del gesto, un ante metafisico che possiamo anche ignorare, ma non escludere perché ci precede vita.
Un “come se …”.
Allora?
Il cercare Dio o il manifestarlo?
“A te, Signore, innalzo l’anima mia”, non consente a “el Pipo” di fare gol con il pugno e pensarsi insieme agli osannanti deficienti, legittimato?
A Papa Bergoglio di santificarlo furbo, sleale, amorale e trascurare i figli sparsi per il mondo senza guida ed esempio?
La droga?
La bulimia?
Il vizio scellerato che sopprime ogni virtù?
Ecco, l’uomo che ha tirato le cuoia, è l’uomo che non cambia.
Chi lo assolve è l’uomo della continuità senza speranza.
Chi pensa d’elevarsi a Dio con l’anima eleggerà sempre un Borgia al papato.
Seguirà un Trump.
Negherà il fratello e massacrerà il nero come ieri in Francia.
Chi invece sa di avere Dio dentro di sé, come il Crocefisso, e che si manifesta nell’azione del vivere qui ed ora con l’Amore come guida e non il peccato come deterrente e non in un post mortem dell’anima, costui non sarà mai Caino.
Non seguirà mai un uomo nefasto, non sarà mai fanatico, non penserà mai alla preghiera come salvezza, ma il vivere come azione.
Intellettualismo etico, amico bancario e cretino romano.
Con lui tutti i deficienti che m’invitano a scendere dal piedistallo e non capiscono un “niente”.
Dio non è sopra di noi e averne paura.
Egli è in noi e onorarlo con il vivere.
Difficile e si sbaglia e non abbiamo confessore se non noi stessi e la capacità d’emendarci.
La pienezza dell’uomo che solo nell’uomo realizza con il vivere la vita.
Parole al vento …
E il disdicevole, il brutto, il vizio, l’insensibilità, la furbizia, la slealtà e potremmo all’infinito saranno sempre celebrate anche nella casa di Dio e sarà Santo Cirillo che ordina l’assassinio della filosofa, matematica, astrologa e intellettuale Ipàzia.
Così era, così è, così sarà.
Viva Bergoglio e “el Pipo d’oro”, Santo Cirillo.
 
Michele Cologna
San Severo, sabato 28 novembre 2020
09:20:33
 
 
 
 

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