sabato 21 novembre 2020

Siederà sul trono della sua gloria e separerà gli uni dagli altri

Siederà sul trono della sua gloria e separerà gli uni dagli altri
Mt 25, 31-46
 
A volte le parole martellano.
Perché “sul trono della sua gloria”?
E lì assiso a separare il bene e il male non in sé, ma nel peccato.
A volte uno non dovrebbe avere pensiero, a volte.
Un carcerato non è qualcuno che ha commesso misfatti?
Perché io dovrei amarlo?
Un bestemmiatore?
Sì è fastidioso sentirlo, ma non ha commesso delitto, perché a costui nessun atto d’amore?
L’argomentare in ragione di peccato è escludere l’uomo e considerarlo in virtù della propria convinzione ideologica.
La donna mestruata come appestata.
Ma non è dono di Dio la creazione?
E Maria non comprese il Figlio che amò la prostituta.
Il fratello dà la morte alla sorella perché lesbica.
Sul trono della gloria, come giudicherà questo fratello?
Non ha ucciso egli il peccato?
Dio che pasticcio che hai creato e continui per la tua gloria!
E non ti viene il dubbio, è proprio gloria tua, o di colui che ti celebra?
Non ti sei forse macchiato tu del delitto del Figlio?
Di più!
Non hai ingravidato una vergine plagiandola per dare il figlio suo ai carnefici per la tua gloria?
Io, oh Dio, non voglio essere da te giudicato.
Sono pulito e ho amato e amo i miei figli e mi farei ammazzare per loro.
E se qualcuno mi venisse a proporre il loro sacrificio per la mia gloria lo scannerei.
Certo opero qui e da vivo quella separazione che tu non fai se non nel peccato e a uomo morto.
Io nel e del vivere.
Quel fratello che ha ammazzato la sorella perché lesbica, lo chiuderei in prigione e butterei le chiavi.
Un carcerato e la mia pietà sta nella sua condanna a scontare la pena.
Pero, oh Dio non mio, amo e mi faccio guidare dall’Amore.
Quel Quid che mi abita e fa sentire la sua voce per la gloria di nessuno, se non dell’Amore.
Vituperato e negletto dio che soffochiamo dentro di noi in ogni occasione e circostanza.
Il mio dio è povero e non vuole essere celebrato ad altari se non il mio.
E hic e nunc separa e non per pensiero, per l’azione che nel vivere si manifesta.
 
Michele Cologna
San Severo, sabato 21 novembre 2020
17:59:39

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