Sean Connery, Gigi Proietti, Padre Bartolomeo Sorge
La vecchiaia non ama deroghe.
Anzi non le accetta e così tanto, che, adesso redigendolo, il testo si sfalda.
Ho inforcato gli occhiali e aumentato di un punto il corpo del carattere.
Vedo meglio, ma la stanchezza resta tutta.
Ho finito con le olive e domani alle ore 13, la molitura.
Non mi sono affacciato su Facebook, però le notizie le ho seguite.
Un pensiero che non posso e non voglio tenere solo per me.
Mi martella in testa.
In due giorni il mondo è diventato più povero di tre uomini di fattura straordinaria.
Sean Connery.
Gigi Proietti.
Bartolomeo Sorge.
Tutti sanno dei primi due, pochissimi del terzo.
La notizia ha trovato l’attimo e poi il silenzio.
Mi fa un po’ male in verità.
Il gesuita Padre Bartolomeo Sorge, è stato uomo di cultura immensa.
Un garbo intellettuale non raggiungibile.
Egli e il Cardinale Carlo Maria Martini.
Che uomini e che spessore umano e culturale!
Cattolici aperti al mondo e all’uomo.
Entrambi sembra che non siano mai esistiti.
Neanche per la stessa Chiesa.
Padre Sorge spaziava come nessuno e in lui tutto si teneva e nel dialogo operativo costruiva.
Il bene e il male si distribuiva e nessuna ideologia e uomo ne era fuori.
L’uomo il centro di Dio, delle idee, della civiltà, della socialità.
Studiavo i suoi articoli, i suoi interventi, il suo parlare forbito.
E che la sua morte sia stata liquidata con il cenno di un momento, mi fa dolore.
Gigi Proietti è stato un grande.
Istrione a tutto tondo e l’ironia.
L’intelligenza pratica e tutte le celebrazioni se le merita.
Anche Sean Connery e non ho mai amato i film di 007.
Lo ricordo per l’interpretazione nel film “Il nome della rosa”.
Magistrale e anche lui merita ogni riconoscimento.
Padre Bartolomeo Sorge meritava molto.
Molto di più.
Il gesuita che leggeva l’uomo con gli occhi di Dio.
Che riposino in pace.
Anche io ho detto e ora sono in pace.
Grazie a tutti.
Michele Cologna
San Severo, martedì 3 novembre 2020
18:03:02
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