venerdì 27 novembre 2020

La Voce

La Voce
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Alcuno scettro dovrà ne l’imperio sollevare la mano.
Né passo di governo altro il tempo lungo percorrerti.
Dio creò l’Uomo, né regni e autorità e il dominio a sé.
A quello inchinare il capo.
Solo a Lui ne la parola muta che sostiene il passo.
Celebranti e scribi, oranti strutturati e genuflessi a la gogna.
Macchiate il suo Nome con la parola, ne sfregiate il viso ne le immagini.
Egli non ha volto e corpo è Verità che abita l’in sé.
Insufflata.
Ne il belato che cerca.
La mano che tende.
L’Amore che genera.
Nessun Tempio o Muro, realizzazione de l’uomo.
In valli ubertose.
Sopra cime asperrime.
Acque e mari, fiumi.
Lo sterco che rende fertile.
L’utero mestruato.
Nel fiore e il germoglio.
Le stagioni.
Egli misura su i passi del pastore il tempo.
La cura e l’amore.
La protezione e il congedo.
Il pascolo.
Sacro dimora nel cuore che per il figlio s’immola.
Lì la ragione unica e vera, governatrice.
Tuonerà la voce e abbatterà Babele.
Sgretolerà la blasfemia d’edifici e voci, luoghi.
Culti a edificare Tirannie e Separazioni.
Apartheid in nome Suo.
Il Silenzio come bruma ovatterà i passi e la fulva giovenca partorirà il vitello.
La sera accenderà il rosso che schiarirà il mattino.
E Lui che ne i cuori dimora, ritornerà ne il Tempo su i garretti al pascolo.
Così la Voce.
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Michele Cologna
San Severo, domenica 27 novembre 2016 - 07:46:46 –
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Copyright© 2016 Michele Cologna
diritti e riproduzione anche parziali
riservati
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