martedì 24 novembre 2020

“Il potere è più dolce del fottere”

“Il potere è più dolce del fottere”
 
La prima volta che ascoltai l’adagio ero molto giovane.
Rimasi scandalizzato e pensai l’uomo che l’aveva affermato un porco.
Una ribellione e vedevo in ogni forma di potere l’abominio.
Non vedevo nella figura del maschio il “dominio”, il “ruolo”.
Crebbi e nelle difficoltà incontrai il connubio: Maschio/Potere.
Mi feci orrore, praticavo da maschio ciò che aborrivo.
Compresi in un colpo solo e direi con colpevole ritardo tutto.
Tutto!
Non è un’affermazione dal senno fuggita, ma con piena consapevolezza la ripeto: TUTTO.
Cambiò la Storia, e la narrazione incominciò il nuovo corso.
Rivisitai la mia effettuale e in essa quella di genere estesa al negato.
Dovevo capire.
Lessi di tutto ciò che il mondo femminile aveva prodotto e riconsiderando, ne vissi tutto il fascino e il dolore.
Le contraddizioni in me maschio inconsapevole e la lotta.
Precedente e successiva, ancora.
La violenza del maschio che inculcata è pelle, carne, sangue.
Non si cancella mai, va solo trattata con la violenza di ogni gesto e azione, pensiero, ma su di te che hai il mostro dentro.
Piansi quando ascoltai una prolusione di un vecchio signorino di ottantatre anni, Luigi Conte.
Con il dito ammonitore e sembrava che si conficcasse in me: “Tu maschio, tu uomo non sarai mai libero, fino a quando non avrai liberato la tua donna”.
Ancora adesso si accappona la pelle e gli occhi inumidiscono.
Non sono libero e forse non lo sarò mai, ma ho fatto gli anticorpi e il sistema immunitario sempre vigile.
Qualche volta arriva in ritardo, ma arriva sempre.
Faccio parte di quella generazione di malati e pensavo il mondo nuovo immunizzato.
Invece il genere fa ancora disastri e lì dove dovrebbe regnare l’amore.
In famiglia.
Il mio contributo alla giornata con sofferenza e chiedo quando?
Quando Uomo libererai te stesso, liberando la tua Donna?
A tutte le donne le scuse pregandovi, nell’amore di Mamma, Moglie, Amante che offrite, un pensiero fisso: il maschio nell’azione e nel gesto va sempre combattuto, anche quando lusinga.
 
Michele Cologna
San Severo, sabato 24 novembre 2018
10:33:39

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