giovedì 7 gennaio 2010

Riflessioni amare…

Riflessioni amare…

Oh, Signore, Dio dei cieli e della Terra.
Dell’Universo!
Io non so se tu esisti, ma se esisti sei anche il mio Dio.
Non credo che tu ci sia, e per questo mio errore se dovrò pagare, son pronto.
Se esisti, non credo alla Vulgata che hai creato l’uomo a tua immagine e somiglianza.
Un Dio, pur misero e miserando, e non credo che tu possa esserlo, non può essere così meschino, infimo, spergiuro, miserabile…
Credo piuttosto e con buoni richiami storici, che l’uomo si sia creato Dio, eleggendoti padre e si sia dato identità tua per nascondersi ai suoi misfatti.
Come?
Attribuendo a te tutte le cose degne e buone e tenendosi per sé tutte le miserie, giustificandosi con il Libero arbitrio.
È diabolico, come vedi, oh Dio!
Pratica le miserie e si giustifica uomo… ma se l’uomo è immagine e somiglianza di Dio!?
Sì, è vero!, ma Dio ha concesso all’uomo la libertà assoluta.
Quindi, ha liberato sé dalla colpa e l’ha attribuita alla sua caducità, alla sua miseria.
Ha fatto salvo l’uomo nella sua ignominia…
Ha attribuito il peccato alla sua miseria…
Ha redento il Dio/uomo col libero arbitrio…
Ha salvato l’uomo/Dio col pentimento…
Che mostruosità, mio Dio!
Sono affermazioni destituite di fondamenta?
Potrebbe essere!
Vediamo la Chiesa che essendo la casa di Dio in terra, opera tramite il Vicario di Cristo, tuo figlio.
La sua storia è colma di delitti, prevaricazioni, annientamento delle culture altre, misfatti.
Dalle eresie, crociate, scissioni, santi uffizi, inquisizioni, assassini, stermini…
La storia è lì.
Inconfutabile.
Si è dovuti arrivare a un papa coraggioso, per affermare alcuni errori della Chiesa, subito rientrati attraverso la santità di personaggi che avrebbero dovuto apparire tra gli elenchi degli sterminatori degli ebrei.
È l’infallibilità del Vicario di Cristo sulla terra, che è ancora un dogma?
Si può obiettare la Chiesa non è Dio.
Va bene.
Vogliamo prendere in considerazione l’uomo credente?
Entriamo in un ginepraio senza limiti.
Fine.
Ieri, il Natale ortodosso, sette fedeli ammazzati da altri fedeli dello stesso Dio.
Non trovano l’accordo.
Ogni giorno si scannano uomini in nome della grandezza del proprio Dio.
Si giustiziano donne in suo nome.
Si lapida, si ustionano donne con l’acido, si pratica sulle bambine l’infibulazione, la circoncisione in suo nome.
Si pratica la tortura e la tirannia in suo nome.
Uno Stato nato sulle scritture, pratica l’assassinio e l’apartheid senza alcuna remora.
Chi lo combatte, pratica terrorismo, assassinio e ogni nefandezza in nome dello stesso Dio.
Nei comportamenti individuali fa della sua fede principio di superiorità.
Chiunque non ha fede è un poveretto.
È nell’errore.
Ha diritto di parola se si piega alla sua arroganza.
È un cittadino dimezzato.
Pretende il riconoscimento di famiglia fuori del matrimonio, convivendo?
Vuole avere la possibilità di conservare i propri ovuli o spermatozoi?
Chiede di poter allevare figli e/o adottare figli fuori dal matrimonio?
Crede d’esser padrone della sua vita e della sua morte?
L’unione tra omosessuali?
Ma chi si credono questi senza dio?
Andrebbero tutti rieducati all’idea del credente che è l’unica con diritto di cittadinanza.
Arroganza, persecuzioni, assassini, illiberalità, tirannie, prevaricazioni…
Questo, oh Dio, si consuma in tuo nome!
Io non son credente, oh Dio, e mi sforzo ogni giorno di cercarti in ogni cosa.
A volte mi sembra di trovarti e subito mi sfuggi.
Mi dispero, ma non faccio pesare su nessuno questa mia ansia.
Tormento.
Nell’assenza, però, mi faccio guidare dalla Ragione e le sue ancelle: Liberté, Egalité, Fraternité.
Anche dalla massima a te attribuita: ama il prossimo tuo come te stesso.
Osservo il credente a volte con desiderio di trovare serenità, ma mi spaventa, mio Dio.
È credente quello che opera, parla e condanna… in tuo nome?


Michele (san severo 07/01/2010 9.16.32)

1 commento:

  1. L'Agnostico.

    Se un Dio c'è non credo
    che s'interessi a me,
    io non ne parlo male
    come farei con uno che non c'è;
    ma di parlarne bene
    vorrei saper perché,
    non è che questo mondo
    in fondo in fondo sia proprio un bigné;
    la cacca che c'è in giro
    devi levarla te,
    rispetta gli altri e Dio
    lascialo star tranquillo li dov'è.

    Ciao Michele, un abbraccio, Domenico.

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