venerdì 15 gennaio 2010

A Dio dell’Olocausto

A Dio dell’Olocausto

Non è una preghiera e neanche un’invettiva.
Neppure una supplica.
No!
È solo ciò che oggi io mi sento di dire a te.
“Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei cieli.”
Così ti gratifica il tuo popolo.
Ma a te non è sufficiente, no!
Tu sei il Dio dell’Olocausto.
Sei quel Dio che si appaga solo dopo il sacrificio della vittima.
La tua potenza si gratifica e si riconosce solo nell’odore del sangue delle vittime.
Nel dolore che a te s’innalza… e ti inebria della tua Forza.
Certo, hai visto mai un potente che non goda della sofferenza che infligge ai suoi sottoposti?
Uno solo che non accresca la sua potenza in quantità pari al terrore che incute?
Ecco, ti ho smascherato!
Fino a ieri pensavo, anche argomentandolo, che tu fossi stato creato dall’uomo affinché con la tua bontà, col tuo amore giustificassi le nefandezze dell’uomo.
No, tu hai davvero creato l’uomo a tua immagina e somiglianza.
E gli hai dato la possibilità della Conoscenza affinché comprendesse la tua forza.
Potenza.
Ti emulasse nella spietatezza di esse.
Più egli t’assomiglia nella crudeltà della forza, più la tua potenza cresce.
E godi...
Non si spiegherebbe altrimenti la sua irrefrenabile voglia, la necessità, il bisogno di sottomettere, sconfiggere, ammazzare…
Affamare.
Come te egli afferma che la vita è sofferenza, è il prepararsi al tuo regno che è bellezza, nutrimento, assenza di violenza…
Di qualsivoglia turbamento.
Soffri, soffri… quella è la chiave d’accesso al regno dei cieli.
Tu osservi e ti fai grande.
Grande delle suppliche, delle preghiere, dei patimenti e commosso, misericordioso infondi ai tuoi Emuli temporali e spirituali, la tua parola che è conforto dei deboli affinché non credano che è loro dovere soddisfare la fame, nutrire i figli, ribellarsi al sopruso, vivere questa vita che non è calvario.
No!, non è calvario.
Ma tu hai immolato il tuo figlio per soddisfare la tua Rabbia…
Per redimere la tua Immagine e Somiglianza dal peccato…
Per riaffermare la tua Parola…
Vedi come son stati bravi i tuoi emuli?
Sia quello che tu hai proclamato tuo Vicario sulla terra, sia quelli che sono stati incoronati Sovrani con la tua benedizione, sia coloro che nel tuo nome si fanno Eleggere.
La schiera degli Eletti…
Quanta carne viva hanno mangiato!
Come te che non ti appaghi mai…
Insaziabili!
Anche a loro bisogna inchinarsi e gratificarli nelle formula: “Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria sulla terra”.
Sì, solo una piccola variante, a te nei cieli a loro sulla terra.
Molto spesso, però, non è sufficiente la sola affermazione, e per placare la loro ira, riconfermare la propria potenza, godere della carne dei propri sottomessi, come te richiedono l’olocausto del Figlio.
Non necessariamente la crocifissione come tu hai fatto col tuo, troppo cruenta.
Hanno sviluppato mezzi e sofisticati assai…
La bontà e l’amore…
Sì!, la bontà che mangia carne… l’amore che beve sangue…
Il binomio trionfa nei loro cuori che di te emuli nella forza della potenza godono…
Godi…

Michele (san severo 15/01/2010 19.14.23)

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