lunedì 18 gennaio 2010

Ponte destrutturato...

Forse ognuno di noi si porta un destino.
Se così è, il mio è marginale…
Nella traccia vacillante…
La sua consistenza sfumata...
Fa capolino sul limite e al confine dissolve lo sguardo.
Vive ai bordi dell’incerto, tra il c’era e quello che non sarà più.
Tra la decadenza del dissolvimento e il perduto come speranza.
Ponte destrutturato che non si percorre e non unisce…
Nessun segno né piede d’ombra…
Terra d’emaciate apparizioni: di smunte vite e nascituri di prive forme.
In questo limbo di consistenza incerta e disfacimento…
si consumano del mio i passi.
Sembianze di bellezza altera nei tratti passati…
or composta ne l’antichi dimessi e fieri d’ignoto.
Vite d’intelletto vigile a ogni nuovo aperto e…
ancorato nel vissuto di non ostentate o lamentose lodi.
Persi pensieri in simulacri identici di triste ventura,
affacciati vuoti in orgiastiche danze sconosciute…
Veni, creator spiritus, mentes tuorum visita…
Allucinato vuoto, attesa insipiente d’anime assenti,
pascola il desio… consumando struggente la rinuncia.


Michele (san severo 18/01/2010 9.26.54)

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