lunedì 21 giugno 2021

Visioni

Visioni
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È perdita sempre.
Ogni da, nel distacco lascia il sé.
La schiavo la catena, Dio la divinità.
Gli uomini l’umanità e la storia.
Il destino.
Lutto in costruendo.
E dopo tanti egli un desiderio.
I poeti sanno e da sempre.
Ma né numero e ascolto è il loro.
Il Cieco ne la rottura la rovina canta.
Giove più da l’Olimpo scende.
E il ritorno è sciagure e lutto.
Iliade e Odissea.
L’epica e la commozione.
Visionario io e …
Leopardi sapeva l’oltre de la siepe e
proponeva e sperava.
Gli studi salvano, ma era diverso.
Amava al di là de il genere, Lui.
La progressione una malattia.
Ne il futuro assente mio, io vedo.
Pace ne il vociare di messi e viti.
Ruspanti passi a zampettar aie.
Bambini, donne e vecchi in sorriso.
Uomini a contar tomoli di campi in fiore.
Città diserte e Chiese.
Pubblici luoghi sol di necessità vestiti e
ne il nuovo l’antico e Dio.
Padre de il Figlio e la Madre, la Mano Sua.
E Pascoli a segnare Arcangeli e Trombe.
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Michele Cologna
San Severo, mercoledì 17 giugno 2015
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Copyright© 2015 Michele Cologna
tutti i diritti e riproduzione riservati
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Poesia che ho pubblicato il 21 giugno 2015 e riporto anche il link.
Mi ha colpito e mi piace ripresentarvela “nuova”.





 

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