venerdì 11 giugno 2021

… poi, alcuna narrazione

… poi, alcuna narrazione
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Di trascorsi lunghi e vendemmie
e di Tempo e Storia brevi.
La primavera solo un affaccio a l’estate,
e già l’autunno e l’inverno.
Anchise istruiva Telemaco, e Ulisse de la Follia
la preda.
Un fuoco terrestre a la fiamma del divino,
e Giove abitava l’Olimpo.
Il Demiurgo l’Iperuranio, ma era sosta.
E Platone il custode dimentico.
Penelope tesse di giorno e disfa di notte,
il tutto a l’imperfetto.
Bensì il Tempo a l’Indicativo.
Immobile come un percorso lungo,
e il cammino la posta.
Socrate camminando a la luce de la lampara,
corruppe i giovani.
Ma il puzzo dei suoi piedi e fu invitato a levarsi.
Obbedì.
Il Giudeo, invece, de e su la Lampara vide.
L’Olimpo disabitato e la Legge l’inganno.
Solo l’Uomo e questi, l’uomo, Lo crocefisse.
Così Lui proseguì la strada nei Cieli l’altro si perse.
E in ordine sparso, chi la via del mare e chi
del bosco e vivi o morti … non se n’è saputo.
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Michele Cologna
San Severo, domenica 11 giugno 2017
07:13:16
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Copyright© 2017 Michele Cologna
diritti e riproduzione anche parziali
riservati
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