lunedì 28 giugno 2021

… un forte disagio e il network

… un forte disagio e il network 
 
Sento la necessità di esternare con il pensiero che seguirà tutto il mio risentimento, rammarico e la delusione.
La stanchezza del social e un ripensamento profondo.
Ho usato Facebook non per ambizione e neanche per esibizione.
Ho scritto prima dei network e i miei hanno camminato sui canali tradizionali e con discreto apprezzamento.
L’amata e compianta edicolante, Anna Chiaromonte, che è stata la mia giornalaia per oltre trent’anni, mi gratificava con l’affermazione, “Michele, quando ci sono i tuoi pezzi, me ne accorgo dalla fila dei clienti ad aspettare davanti all’edicola”.
E s’offendeva se qualche mattina non le concedevo i cinque, dieci minuti del mio tempo che erano “il senso della sua giornata” in quell’edicola chiusa l’intero giorno.
Sia pace alla sua anima bella.
Dicevo ho scritto, ho fatto politica, sindacalismo, vita sociale e civile.
Il genitore.
Sono stato sempre me stesso e non ho mai operato per tornaconto personale, ma per un senso di civiltà pedagogica che non mi ha mai abbandonato dall’età della ragione e ancor prima della sofferenza del vivere.
L’organicità all’idea e mai ai celebranti.
Mai all’altare se non a quello dell’etica.
In questo m’è stato maestro Nino Casiglio che non cesserò mai d’amare e ringraziare.
“Quando inizi a pensarla come Loro, scappa!”
Il controllo quotidiano e il riscontro del proprio pensiero con la “cosa” e non la narrazione, la gestione, il governo d’essa.
Ho contribuito a creare un gruppo formidabile qui su FB e invidiato.
Amici e amiche di elevata eticità e cultura, umanità e altruismo.
Ho subito attacchi e assalti, ogni indecenza e ho tenuto dritto la barra.
Partendo dal presupposto, come mi è stato sempre suggerito iniziando da mia madre, sbagliato: “Gli uomini sono buoni tutti, fino a dimostrazione del contrario”.
L’ho anche forzato questo concetto per tenacia, non volendo cedere di un millimetro all’assunto.
Certo della sconfitta che so gestire, e consapevole della mancata gioia, che mai avrei potuto incidere sulla natura dell’uomo.
Ci ho tentato e continuerò in forme diverse.
Però la mala educazione, l’arroganza ignorante, la diffidenza e la stupidità, no!
Debbo difendermi.
Troverò il modo.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso, gli scritti degli ultimi tempi e giorni, la mia “dabbenaggine”.
Non do colpe ad altri e al loro comportamento “ignobile” nell’accezione originale del termine, ma a me che ho ignorato il compianto Totò, “Signori si nasce ed io modestamente lo nacqui”.
Ho sbagliato nelle forme senz’altro, non mi arrendo all’evidenza del mio assunto sbagliato, e mai, neanche sotto tortura, mi piegherò all’affermazione contraria e unanime.
Ho concesso onori a chi sarebbe stato di troppo uno sgabello di cortesia.
Lezioni che non vanno trascurate e il vecchio e io lo sono, non voleva morire per imparare.
Apprendere.
Spero che abbia imparato la lezione, e muova i suoi passi stanchi con maggiore prudenza e accortezza.
 
Michele Cologna
San Severo, venerdì 29 giugno 2018
08:51:38
 
 
 
 

 

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