sabato 5 giugno 2021

Come se ne avessi pochi …

Come se ne avessi pochi …
 
 
Certo, dopo questo, il numero aumenterà.
Ma non me ne può fregare di meno.
Poetesse e poeti.
Scrittori.
La medaglietta, il diplomino.
Classificata e il numero.
Leggi e ti cadono le braccia.
Qualcuna decente e capita che non ha numero e diploma, giustificazione all’esistenza.
È solo premessa per un concetto.
Prima del “concetto” però, la mia idea dello scrivere.
Indefinibile, ma per negazioni, posso avvicinarmi.
Scrivo per orgoglio e sentirmi dire, quanto sei bravo?
No!
Per mestiere e fare soldi?
Ancora no e lo direi quasi con sdegno!
Per mia necessità?
Nemmeno.
Ho cercato tante volte la spiegazione e non l’ho trovata.
E poiché sono razionale anche nelle midolla, mi sono dato la giustificazione pedagogica.
Ma è vera?
Scopro sempre di più essere una pezza all’irrazionale.
L’irragionevole che arriva e non gli puoi dire di no.
Come questa mattina e il pensiero nel titolo.
Ho già tanti nemici e amici odianti, perché farmene altri?
E non vale nemmeno l’affermazione “tanti nemici, tanto onore”.
Liquidare il detto con una pernacchia è grande generosità.
Allora?
Quando la strada principale è impercorribile, si ricorre a provinciali e stradoni, viottoli e percorsi.
Arriva!
Una parola, un concetto, uno stimolo intellettuale, un sentimento indefinito, una provocazione … e devi scrivere.
Scopri quel “Tu Devi” kantiano.
Le parole le detta e le corregge il nous della grammatica, della sintassi, delle regole della bella e dotta scrittura?
Neanche per idea!
Hanno una vita propria e tu sei il “facitore”.
Non il poeta, amici della medaglietta!
Questo appellativo e nel giudizio dei posteri.
Completato, leggi e rileggi e sei il primo a ricevere il messaggio.
A volte comprensibile e a volte no.
Le emozioni.
Sono esse che danno il senso a te e allo scritto.
Possiamo dire che è essa ad essersi manifestata svelandosi?
Sì, certo!
Che attinenza abbia con lo scibile, se non una molecola mondo che meraviglia?
Perché la poesia è un mondo impenetrabile alla ratio, ma vulnerabile al mondo inesistente ed empatico del niente se non del nulla.
Un attimo che si veste di sentimento e quel sentimento indefinibile un Mondo non sviscerabile.
A chi la medaglietta!
La classificazione!
Il giudizio!
Quel Mondo esiste di sé e in sé.
Piaccia o non piaccia.
Comprensibile o no.
Lo sbalordimento che è soggettivo.
Chi si appunta la medaglietta e fa mostra, si dà appellativi gratificanti è il primo e imperdonabile.
È colui che ha il coraggio di “scagliare la prima pietra”.
Sì, perché la Poesia è prostituzione e santità!
Peccato e redenzione, salvezza e morte.
Di se e solo di sé!
Cosa c’entri tu che ti adorni d’alloro?
 
Michele Cologna
San Severo, domenica 6 giugno 2021
07:22:19

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