giovedì 10 settembre 2020

Un accadimento, un film, una morale …

 

Un accadimento, un film, una morale …

Un accadimento, un film, una morale che non scriverò.
Potrei non ricordare con esattezza i tempi, ma non è importante.
C’era Pol Pot e i Khmer Rossi e tanti intellettuali occidentali.
Francesi in testa.
L’impeto dell’uomo e l’intenzione.
Azzerare tutto.
Monete e civiltà.
L’uomo e Dio.
Umanità e Deità.
L’uomo bestia e la morte …
Teschi accumulati e stilizzati a memento.
Neanche il culto dei morti.
Non ricordo il titolo del film, ci lavorava Ugo Tognazzi.
Una società felice.
Tutti avevano il lavoro e adoravano la Voce.
La Voce non sbagliava mai e l’obbedienza.
Non mancava nulla e tutto era organizzato.
Tutto.
Si lavorava con gioia, ci si divertiva con gioia, si viveva gioiosamente e si nasceva predestinati.
La società festeggiava ogni lavoratore e al momento della pensione veniva inviato nella città felice della quale tanto si favoleggiava e nessuno conosceva.
Neanche il luogo.
Esisteva e tutti vivevano felici e senza ritorno.
Mai nessuno s’era più visto, pur non facendo mancare proprie notizie che erano affidate alla Voce.
Il pianeta è sovraffollato e molto invecchiato.
Le pensioni e la sanità impediscono ogni progresso e sviluppo.
Troppi uomini, troppi vecchi, troppi malati.
Una zavorra che l’economia del mondo non può permettersi.
L’accadimento e il film e io ero abbastanza giovane e leggevo, leggevo, leggevo …
Ora sono vecchio e leggo meno.
Tanto di meno, ma osservo e penso.
Rimugino.
Mi piaceva assai Pasolini e molto, molto meno Sartre.
La tentazione dell’elenco è grande, ma c’è del Sacro nel profano e la Fede è una cattiva strada.

Michele Cologna
San Severo, sabato 10 settembre 2016

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