Se ti ascolterà avrai
guadagnato il tuo fratello
Mt 18, 15-20
Questa mattina mi
è stata data la notizia del trapasso di un uomo.
L’appellativo
impallidisce.
Con essa la pietà.
Il de cuius è
stato quanto di peggio l’uomo possa immaginare.
Non per mia
affermazione, per storia.
Alcun delitto gli
è mancato e mamme hanno pianto i loro figli a sua causa.
Se gli si dà, gli
si dava della bestia, grave l’insulto all’incolpevole se non per nome.
La giustizia
degli uomini l’ha condannato per tantissimi reati.
Per molti non ha
raggiunto la prova.
Uno in
particolare per strage.
Se ne faceva
vanto la Bestia.
Doveva prendere
quell’aereo e per mera casualità non accadde.
Scoppiò in volo e
fu strage.
Una montagna di
morti innocenti.
Ripeto, solo
indizi e non è stata raggiunta la prova certa.
Però!
Diciamo che fu
solo megalomania la sua.
Nel mondo
criminale più sei efferato assassino e più sali in gerarchia.
Ma il solo fatto
d’essersi addossato una strage lo rende stragista.
Si può avere
pietà per la morte di costui?
No!
La mia mai e
penso che se la mamma l’avesse abortito, tanti: mamme e padri, figli non
avrebbero vissuto l’inferno.
Questo penso ed è
in contrasto con la Dottrina Cristiana e la Fede.
Il passo nel
titolo lo afferma chiaramente.
Non sarò mai un cristiano.
E penso che se un
Dio salvasse quest’uomo, sarebbe un Dio sbagliato.
Interessato.
Per il mio senso
dell’uomo e la giustizia d’esso, nessuna misericordia in morte e in vita a
costui.
Certo è solo il
mio pensiero, ma voglio affermarlo con forza.
Anche che della
santità non conosco altezze.
Reputo sufficiente
contemperare la miseria.
In questo la
virtù e la grandezza.
Questo mi
suggerisce nel sentire il sacro, quel quid che mi brucia dentro.
Ma la morte non
cancella e che il de cuius e chi gli è stato vicino possano aspirare al
perdono, è delitto.
È vilipendio a
Dio, alle vittime, all’Uomo che nell’umanità degrada.
Michele Cologna
San Severo, sabato
5 settembre 2020
08:07:02
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