venerdì 1 maggio 2020

Domenica 3 maggio 2020, IV di Pasqua (anno A)


Domenica 3 maggio 2020, IV di Pasqua (anno A)

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse:
«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore.
Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

Parola del Signore

“In quel tempo, Gesù …”.
Inquietudine che inquieta.
Un flashback.
Non manca niente, anche nei dettagli.
C’è la pestilenza.
Un potere incapace e insensibile, arrogante e senza Dio.
Segrega i suoi cittadini e senza cura li affama.
Un servizio sanitario come inesistente per famelica usurpazione di ruolo.
D’onnipotenza degli eletti ad amministrare.
Condanna a morte certa i Vecchi e coloro che non hanno voce.
I poveri.
I senza lavoro.
Gli immigrati che diventano invisibili.
Farisei e Sovrani in lotta.
Non manca Roma e si rispecchia nella Potenza globale: Stati Uniti, Cina, Europa …
Il Capitale che s’è fatto Vitello d’Oro e detta legge come Dio.
I Giuda e in casa e fuori.
Sciacalli alla conquista di potere e consenso.
L’Apartheid nella spada che gronda sangue di donne, uomini, bambini e vecchi.

“Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore.”

Gesù è stato Crocefisso e la bara portata dall’esercito in fila e ordinato al comando del Potere.
C’è il Fariseo che macchia il suo nome all’altare e disobbedisce a Pietro.

“Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti …”.

Rapinatori d’Amore.
Dove?
Lì dove la Morte è stata lasciata senza pietà?
Senza la Mano pietosa della Mamma, del Padre, del Figlio?
Nelle mani di chi s’è fatto Dio in piccolo e ha deciso chi vivere e chi morire?
Dove Amore?
Se Gesù fosse qui, userebbe ancora la frusta, risusciterebbe Lazzaro, chiederebbe di scagliare la prima pietra in assenza di peccato, s’accompagnerebbe a Maddalena.
Ma con Lui è stato Crocefisso Amore e “le pecore non seguiranno l’estraneo”.
L’estraneo oggi come allora sta nel Potere tiranno e in quello dogmatico.
Amore non li abita.
Non sono la porta.
Sono il recinto.
Il Dominus che mai comprenderà e opererà per Amore.

Michele Cologna
San Severo, sabato 2 maggio 2020
07:38:02



 

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